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Madame Boldrini, la star dell'Aula

Qualunque cosa indossi, la Boldrini è avvolta da un'aura di solennità che però è la poltrona stessa a conferire a chiunque la occupa. Sia che si tratti di Boldrini o di Rosi Bindi

Madame Boldrini, la star dell'Aula

Per essere bella è bella, è telegenica e piace alle donne.

Mediaticamente funziona da dio, tanto da avere, in tre mesi, completamente oscurato la seconda carica dello Stato Pietro Grasso. La presidente Laura Boldrini il giorno della sua nomina è salita sullo scranno più alto di Montecitorio in tailleur nero e capelli sciolti, leggendo un discorso emozionato ed emozionante, che faceva intendere da subito la sua linea, e da quel momento non si è più fermata, occupando quotidianamente tutti i media.

Il suo look è sobrio, predilige i colori scuri e non mostra eccessi, anzi. Laura non indossa mai nulla di firmato, di griffe modaiole, che stonerebbero nel suo pellegrinare tra gli ultimi, tra i feriti e gli alluvionati, tra i rifugiati e le vittime di violenza, dinnanzi al Papa o durante i funerali, proprio perché lei vuole che la sua immagine resti ancorata ai temi umanitari che l'hanno resa famosa, che si tiene stretti e che rimarca in ogni suo intervento.

In una delle sue prime interviste da presidente, pubblicata con foto ufficiali scattate nel lussuoso ufficio alla Camera, la Boldrini ha tenuto a sottolineare che i suoi abiti erano low cost, pagati pochi euro, quasi a demonizzare quelli degli stilisti famosi, dai prezzi proibitivi, più adatti forse alle parlamentari di centrodestra piuttosto che a quelle della sinistra estrema come lei.

Eppure sotto quel rigore bolle una femminilità repressa, si intuisce dalla cura dei dettagli, dai cambiamenti settimanali di look, dai capelli raccolti a chignon in varie occasioni, dalla civetteria degli occhiali a farfalla che però porta con ostentata severità e che le hanno procurato in Aula il soprannome di «maestrina dalla penna rossa».

La Boldrini quando parla in pubblico lo fa con voce appassionata, sottolinea i temi ansimando con accento marchigiano, sollevando il petto coperto da camicette accollate e facendo sospirare e sognare molti uomini, proprio come accadeva con la presidente Irene Pivetti, che si esibiva in austeri tailleur sotto il ginocchio, senza tacchi e con l'immancabile foulard al collo a nascondere qualunque accenno di scollatura, salvo poi farsi fotografare a fine mandato in un look choc da cat-woman, infilata in una aderente tuta di latex nero lucido e frustino a portata di mano.

Comunque la Boldrini, per il suo ruolo, qualunque cosa indossi, è avvolta da un'aura di solennità istituzionale che però, diciamolo, è la poltrona stessa a conferire sempre a chiunque la occupa.

Sia che si tratti di Boldrini o di Rosi Bindi.

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