L'articolo della domenica

Le astuzie delle volpi e il tempo dei leoni

I compromessi della politica lasciano spazio ai movimenti più autoritari come i 5 stelle

Ci sono delle persone che sono accomodanti, portate alla transazione, agli accordi. E ve ne sono altre invece intransigenti e dure, rigide. Le prime desiderano essere amate, cercano di accontentare tutti. Le altre non desiderano essere amate, ma essere temute. Quando hanno una posizione di comando vogliono vedere gente che ubbidisce prontamente, e sono spietate con i nemici.
Vi sono delle formazioni sociali, chiese, partiti, sette, che favoriscono il formarsi di questo tipo di personalità autoritaria: i partiti totalitari, le sette fanatiche, i gruppi terroristici, le mafie. Perché hanno una disciplina spietata, educano all'odio contro un nemico e insegnano come diffamarlo, distruggerlo socialmente prima di eliminarlo fisicamente. Durante la rivoluzione francese, prima di ucciderla, hanno denigrato nel modo più abominevole Maria Antonietta. Lo stesso hanno fatto i sovietici con i piccoli proprietari terrieri, i kulaki, prima di sterminarli.

Anche nella nostra vita democratica ci sono sempre state persone e gruppi di questo tipo che, se non possono uccidere fisicamente un avversario, fanno di tutto per distruggerlo socialmente. Buona parte della comunicazione politica italiana è fatta di continue feroci accuse che sono diventate sempre più volgari e brutali. E oggi esiste una parte della popolazione che arriva a disprezzare e odiare la politica e i politici. È in questo clima che è nato il Movimento a Cinque Stelle che ha come programma politico quello di annientare il sistema parlamentare e instaurare una regime totalitario. Grillo lo dice nel suo blog, come del resto aveva fatto a suo tempo Hitler nel suo libro Mein Kampf.
L'Italia attualmente sta attraversando un periodo di conflitto, di incertezza, di disordine, di paura. E la storia insegna che in queste circostanze finisce per affermarsi il gruppo politico più duro, più compatto e più spietato. Pareto distingueva, nelle élites politiche, le volpi e i leoni.

E ci ricordava che, dopo un lungo periodo di dominio delle volpi con le loro manovre, le loro astuzie e i loro raggiri, arrivano i leoni.

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