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Berlusconi venduto al Pd

Super inciucio: Berlusconi venduto al Pd. Alfano molla il Cavaliere: anche se decade, Letta va avanti. Epifani molla Renzi: anche se vince le primarie, Letta candidato premier

Silvio Berlusconi ed Angelino Alfano
Silvio Berlusconi ed Angelino Alfano

Alfano ci prova ogni giorno (ieri su Sky dalla Latella) a uscire dalla contraddizione dentro la quale si è cacciato. Spiega, ripete come un disco rotto che Berlusconi è il capo, il meglio, l'unico, il magnifico, che contro di lui si è compiuta un'ingiustizia, una porcata, ma... Ma poi conferma che al dunque (voto sulla decadenza) starà con i carnefici e mollerà Silvio Berlusconi al suo destino.

Le due cose, ovviamente, sono incompatibili. Mi ricorda, Alfano, quei figli (e nuore) che, non potendone più del padre anziano, lo costringono, tra ipocrite parole di affetto, a ritirarsi in una casa di riposo. È per il tuo bene, gli ripetono, vedrai che starai da Dio, sarai curato meglio, troverai un mucchio di amici e noi ogni domenica verremo a trovarti coi pasticcini. Lui, il padre, non capisce: sta benissimo dov'è e abbozza che deportarlo è come condannarlo a morte e che, insomma, un po' di gratitudine: senza di lui e i suoi sacrifici loro, i figli, sarebbero in mezzo alla strada. Niente da fare: è per il tuo bene, fidati - ripetono i parenti serpenti -, tu non sei più lucido, noi siamo giovani e con la testa sulle spalle. Noi vogliamo il tuo bene.

Il suo bene? Diciamo che purtroppo ci sono figli che pensano solo di spartirsi la sua eredità anzitempo: casa, gestione del conto in banca, beni da svendere per fare cassa. E che poi, già al terzo week-end, la domenica sono sulle piste da sci, altro che visita in casa di cura.

Il padre come ostacolo alla realizzazione del loro soddisfacimento. Questo è, in estrema sintesi, il progetto politico degli scissionisti. I quali hanno come alleata la sinistra antirenziana. Ieri, sempre dalla Latella (guarda la coincidenza), il segretario del Pd Epifani lo ha detto chiaro: lavoreremo perché Enrico Letta non cada e, in ogni caso, sia lui il prossimo candidato premier. Tra Epifani e Alfano c'è quindi un patto di ferro per salvare Letta e fare fuori in un colpo solo Berlusconi e Renzi. Queste non sono larghe intese, ma un largo imbroglio. Un super inciucio che è cosa ben diversa da quel patto di governo siglato la scorsa primavera e benedetto, sia pure turandosi il naso, da Berlusconi stesso.

Perché tra «diversamente berlusconiano» e «diversamente di sinistra» c'è, appunto, una «bella diversità».

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