Il mistero del sangue che non c'è

L'assassinio dei coniugi Allione e della suocera è stato una mattanza. Ma forse sono stati uccisi altrove. Rilasciati il figlio e la fidanzata

Il mistero del sangue che non c'è

Ci si affida ai Ris di Parma per disegnare i contorni della strage avvenuta in una villetta di Caselle, paese a pochi chilometri da Torino. A loro spetta il compito di svelare il mistero della morte dei coniugi Claudio Allione e Maria Angela Greggio, e dell'anziana madre della donna, Emilia Campo Dall'Orto, uccisi brutalmente la sera di venerdì. Un rompicapo, quello con cui stanno facendo i conti gli investigatori, reso ancora più difficile da una scena del crimine che sembra essere stata creata ad hoc per indurre in errore. Il vero mistero è rappresentato dalle poche tracce di sangue trovate intorno ai corpi che sono stati accoltellati più volte alla schiena e al torace. I coniugi Allione sono stati trovati da un amico di famiglia nel corridoio al primo piano della casa, mentre la nonna era nella sua camera da letto al pian terreno. In un primo momento si è pensato che i tre fossero stati uccisi dal monossido di carbonio. Una tesi che aveva trovato anche l'avallo dei vigili del fuoco e dei carabinieri che in casa avevano trovato una stufa a gas. Solo più tardi, quando è intervenuto il medico legale, si è scoperto che sui corpi delle vittime c'erano delle ferite d'arma da taglio. Tutte e tre le vittime erano state colpite più volte con ferocia, eppure intorno a loro corpi non vi erano le macchie di sangue che di solito si trovano in una mattanza di queste proporzioni. Ieri nella villetta degli orrori sono giunti i Ris. Gli specialisti dei carabinieri hanno setacciato l'intera villetta cospargendola di luminol, è stata tagliata e portata via anche la moquette del corridoio al primo piano dove erano riversi i corpi dei coniugi Allione. Stesso tipo di accertamento è stato fatto nella camera da letto della nonna, così come negli altri ambienti della casa. Si cerca di capire se il luogo dove sono stati trovati i corpi sia la scena primaria del delitto. E anche se il killer abbia pulito l'alloggio prima di andarsene al fine di cancellare impronte insanguinate o altre tracce. Questa mattina il pubblico ministero Fabio Scevola conferirà la perizia medico legale sui corpi per stabilire l'ora esatta del delitto e anche il modo in cui sono stati uccisi. Infatti se le coltellate fossero state inferte post mortem troverebbe spiegazione anche l'assenza di copiose tracce di sangue.

Parallelamente alle indagini tecnico scientifiche corrono anche quelle analitiche dei carabinieri. Si cerca ancora l'arma del delitto: i militari hanno setacciato tutta l'area intorno alla casa, controllando cassonetti dell'immondizia e tombini. Un lavoro minuzioso per ora non ha ancora prodotto risultati. Nessun nuovo interrogatorio ieri per il figlio della coppia, la sua fidanzata e il loro amico che ha trovato i corpi. I tre sono stati ascoltati tra domenica e lunedì per oltre tredici ore. Gli alibi reggono e soprattutto coincidono le versioni fornite sia dal figlio che dalla sua compagna. Maurizio Allione ha spiegato di aver sentito l'ultima volta i suoi genitori lo scorso giovedì e che erano rimasti d'accordo che si sarebbero sentiti nel fine settimana. Poi sabato i due fidanzati sono partiti per la Valle d'Aosta per le vacanze. Domenica mattina il giovane dopo aver tentato invano di chiamare i genitori ha telefonato alla vicina di casa dalla quale ha saputo che da sabato la porta del garage era aperta, la luce in casa accesa e anche il lampione esterno che Carlo Allione era solito spegnere tutte le mattine. Non solo, non vi erano neanche i cani in giardino.

A quel punto Maurizio ha telefonato all'amico chiedendo di andare a controllare. Quando il giovane è entrato in casa sembrava tutto a posto e i cani erano chiusi nel sottoscala. Gli investigatori sospettano che ad uccidere la famiglia sia stato qualcuno che loro conoscevano.

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