Il compagno della nostra vita è un eterno mistero. Tocca farci il callo, convivere con la certezza che quelle piccole zone d'ombra, che possono spaventarci o sedurci, sono il suo marchio di fabbrica. Ma se questo vale nelle relazioni tra esseri umani, le cose si complicano quando il rapporto, il dialogo che cerchiamo di stabilire, è col nostro inseparabile «quattro zampe».
Parola dell'esperto: il cane capisce tutto. Coglie i nostri messaggi corporei cento volte meglio di quanto non facciamo noi. Legge in filigrana sensazioni, intenzioni, paure che noi stessi non abbiamo il tempo di denunciare. Graeme Sims, dopo due best-seller dedicati a Fido, raccoglie le esperienze di una vita nel libro Il linguaggio segreto dei cani (Sperling&Kupfer, 2012), dove i messaggi dell'animale, anche quelli più criptici, sembreranno illuminati dal sole. E così i nostri per lui. Un manuale per addestratori? No di certo. Con un manuale vero e proprio pareggia in utilità, consapevolezza delle tattiche e praticità all'uso. Ma Il linguaggio segreto dei cani ha l'onestà di un diario, lo stile ricco e avvolgente di un romanzo, e crea sempre un contesto ovattato e magnetico per le istruzioni tecniche. Quelle grazie alle quali interpreteremo tutto ciò che è sepolto sotto il vaporoso e ondulato mantello del nostro cane. Attenzione, però: «Ci sarà sempre gente incapace di addestrare il proprio cane, perché del tutto incapace di addestrare se stessa». Se c'è qualcosa che non fa difetto a Sims è la capacità di smascherare anche la società dei bipedi. Perché nel mondo di Fido c'è più verità. E centinaia di domande che gli nuotano negli occhi senza centro e senza fondo, sotto un'ombra di peli. Ma mai un cenno d'inquisizione.
Quattro sezioni strategiche: «la Comprensione», «il Metodo», «l'Applicazione», «il Commiato». Come capirti, caro amico; come quando iniziare a educarti; come passare dalla teoria alla pratica. Infine, amico caro, come salutarti, come accettare l'unico dolore che ci hai dato tuo malgrado.
Che tipo di intelligenza ha il nostro cane? Imparate a capire quanto sia unico, e lo convincerete a obbedire e tornare da voi perché questo sarà il suo desiderio. Che addestratori siete? Maldestri, utopisti, «cadaveri» (così potrebbe definirvi Sims), noiosi o sempre in vena di chiacchiere? E il vostro cane, di che stoffa è fatto? «Abbaiatore instancabile», «confuso», «ricettivo»? Qui imparerete a correggere le vostre ingenuità, a conoscere voi stessi, in qualche modo, in relazione a qualcuno che pretendete di migliorare. E, a seconda del carattere del vostro amico, saprete utilizzare strumenti specifici. La corda, per esempio: «La facevo oscillare delicatamente, e l'onda viaggiava lungo tutta la sua lunghezza, informando il destinatario dei miei desideri».
I modelli di Sims sono due cani reali, due storie recenti, due femmine («le femmine sanno pensare in modo più flessibile»): Rose, la Border Collie, e Bonnie, la trovatella Springer Spaniel. Esemplari opposti per anatomia, età e carattere. Lo schema degli obiettivi raggiunti con entrambe (la cagnetta di un'allevatrice e la sua personale, Bonnie) è sorprendente. Ma guai a pensare di snaturare un dono della natura prezioso e incontaminato come un quadrupede. Non perché sia ingiusto, ma perché, per fortuna, non ce la farete mai.
Una «grammatica del cane», sì: un potente vocabolario dei suoi silenzi, una mappa puntigliosa e ispirata sul percorso che ci tocca per raggiungerlo, anche quando sembra lontanissimo. Ma anche una raccolta di riflessioni sull'esistenza, sulla vita oltre la vita, sul senso profondissimo e disarmante dell'amore animale.
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