Arcore, vertice tra Pdl e Lega. Verso l'accordo?

Dopo il vertice di Arcore, Maroni rivedrà Berlusconi fra qualche giorno per decidere sulle elezioni politiche e quelle regionali. BLOG I conti del Cav senza l'oste padano

Arcore, vertice tra Pdl e Lega. Verso l'accordo?

È uscito in auto senza fermarsi a parlare con i giornalisti che stazionano all’esterno della villa di Arcore, il segretario della Lega Nord Roberto Maroni. L’incontro con Silvio Berlusconi e con i vertici del Pdl è durato circa un’ora e mezza. Con Maroni anche Roberto Calderoli. Al centro del colloquio la possibile alleanza in vista delle elezioni politiche e le regionali in Lombardia. A quanto trapela Pdl e Lega avrebbero raggiunto un’intesa di massima sulla Lombardia, confermando la candidatura del leader del Carroccio alla guida del Pirellone. E sarebbe ancora aperta la partita a livello nazionale per le politiche 2013. Ogni decisione, comunque, sarebbe stata "congelata" in attesa di conoscere le prossime mosse del presidente del Consiglio: "Attendiamo Monti, molto dipenderà dall’evoluzione del quadro politico nei prossimi giorni", assicura un esponente azzurro.

In serata, il segretario del Carroccio ha rivelato la sua linea: "No a Monti e no anche a Berlusconi candidato premier. Abbiamo difficoltà di dialogo con il Pdl perché non sappiamo bene chi sia l’interlocutore". Maroni ha precisato che nulla è stato ancora deciso: "Non c’è alcun automatismo tra l’alleanza con Berlusconi e la rinuncia a Monti da parte del Pdl. Da qui a venerdì si risolveranno tutte le questioni, a cominciare dalla candidatura di Monti e saremo, quindi, in grado di valutare a bocce ferme quelle che sono le prospettive".

Il consiglio federale della Lega, in programma oggi, non prenderà oggi alcuna decisione definitiva sulle alleanze. "Maroni - dicono in via Bellerio - rivedrà Berlusconi fa qualche giorno". I nodi da sciogliere non sono pochi. E' chiaro che la Lega muore dalla voglia di tentare la scalata al Pirellone con il proprio leader, e farà di tutto per fare questa corsa. Ma bisogna fare i conti con l'accordo politico nazionale: e molti nella Lega - sia colonnelli che semplici militanti - non vogliono saperne di appoggiare Monti a Palazzo Chigi, dopo un anno di fiera opposizione al governo dei tecnici.

Tra diverse incertezze una cosa è certa: Pdl e Lega dovranno tenere conto non solo dei programmi - e delle cose fatte insieme, nel passato, da alleati - ma anche delle stime del professor Roberto

D'Alimonte, costituzionalista della Luiss, che per il Sole24Ore ha dimostrato che i voti del Carroccio sarebbero indispensabili per vincere al Nord al Senato, dove il premio di maggioranza scatta su base regionale.

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