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Gli assessori a marchio coop della «nuova» Reggio Emilia

Gli assessori a marchio coop della «nuova» Reggio Emilia

Reggio Emilia La giunta debutta, ma un assessore non c'è: è impegnata con la Coop a presentare il bilancio. Ha suscitato imbarazzo, misto a contrarietà, la sedia vuota in Sala del Tricolore per il debutto della nuova giunta di Reggio Emilia targata Luca Vecchi. La prima dopo 9 anni di dominio dell'attuale sottosegretario Graziano Delrio.
Sulla squadra di Vecchi si era favoleggiato per più di un mese: tanto ci ha messo a presentare la lista dei suoi collaboratori, più nel segno del manuale Cencelli che in quello dello tsunami renziano. Lista viziata però da un pregiudizio che il neo sindaco ha cercato di scansare, finché ha potuto. L'accusa era che fosse una giunta targata coop. Vicini infatti al mondo cooperativo rosso ben quattro neo assessori.
In particolare, due di questi Alex Pratissoli e Raffaella Curioni nelle coop rosse ci lavorano tutt'ora, seppure il primo abbia annunciato di essersi dimesso da poco proprio per fare l'assessore. La seconda invece siede nel cda di Coop Nord Est, il colosso della grande distribuzione. Ma in quota coop, fin dalla campagna elettorale, è stato inserito anche lo stesso sindaco che ha presieduto fino a poco fa, da revisore contabile, molti collegi di altrettante cooperative, Coop in testa. Insomma: il sospetto che fosse una giunta targata coop rosse è sorto a tanti, tanto che quando è uscito il nome della Curioni, i mal di pancia sono stati così forti da costringere il sindaco a rimandare la presentazione ufficiale.
Placati i malumori, finalmente sabato il gran giorno: tutti in cravatta per la foto di rito della giunta. Ma c'è un assessore che manca all'appello. È proprio la Curioni: «Un problema personale», si affretta a chiarire Vecchi pressato dai giornalisti. In realtà la Curioni era a Trieste perché lo stesso giorno si svolgeva la presentazione ai soci del bilancio Coop. Lei, pizzicata dalla Gazzetta di Reggio ha detto che non poteva mancare perché siede nel cda del colosso della grande distribuzione. E ha ammesso: «Ora dovrò rivedere i miei impegni, però non si dica che sono stata chiamata perché sono nella cooperazione, ma perché in me è stato visto un buon lavoro nella formazione manageriale». «In ogni caso – dice lei – credo che sia un vanto della cooperazione reggiana quello di produrre ancora oggi tra le sue fila una buona classe dirigente». Insomma: oltre che preparata sembra anche modesta. In quanto ai problemi personali avanzati dal sindaco si è capito ben presto che erano solo professionali. Ma è pur sempre vero che la «Coop sei tu.

Chi può darti di più?».

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