"Non è un amico". Dopo gli arresti e le polemiche a sinistra è corsa a scaricare Mohamed Hannoun, il presidente dell'Associazione palestinesi in Italia al centro dello scandalo per i finanziamenti ai terroristi di Hamas.
I leader di Avs sgomitano per prendere le distanze dall'architetto che loro stessi, insieme al Pd avevano invitato a Montecitorio per un incontro a cui partecipò lo stesso Fratoianni, Matteo Orfini e l'ex presidente della Camera Laura Boldrini.
"Non ho mai sostenuto Hannoun, non è amico mio", dice ora a Repubblica Nicola Fratoianni, "L'ho incrociato una sola volta, diverso tempo fa, a una conferenza stampa in cui c'erano moltissime persone". E a chi gli chiede se era stato lui stesso a organizzare la conferenza risponde: "Può anche essere, la verità è che non me ne ricordo. Io partecipo a centinaia di conferenze stampa, incontro migliaia di persone. Quel che è certo è che non ho mai avuto alcun rapporto con lui. Il fatto che si sia trovato nello stesso posto in cui c'ero anch'io non significa nulla".
E ancora, negando di averlo aiutato a raccogliere fondi, aggiunge: "Sulle idee di questo signore ho sempre espresso un punto di vista chiaro: chi mostra indulgenza sul 7 ottobre è lontanissimo dalla mia cultura politica. Io sono pacifista, non violento e provo orrore per l'assassinio di civili inermi. Da parte mia e di Avs, la condanna è sempre stata durissima e netta".
"Il 7 ottobre noi siamo intervenuti in Parlamento per condannare duramente l'attacco terroristico di Hamas, che non può avere nessun tipo di giustificazione. Abbiamo ritenuto allora, lo riteniamo oggi e lo riterremo domani, che questo comportamento terroristico è nemico del popolo palestinese", aggiunge al Corriere Angelo Bonelli, che a chi gli fa notare che diversi esponenti della sinistra hanno incontrato Hannoun risponde: "Devo dire che se seguissimo questi ragionamenti non dovremmo più incontrare nessuno. Sennò io dovrei puntare il dito contro molti parlamentari di Fratelli d'Italia che continuano a frequentare esponenti del terrorismo nero o contro chi fa lavorare, con Atreju e con Palazzo Chigi, esponenti di Forza nuova. Questa polemica evidenzia tutta la strumentalità di chi vuole trovare un alibi per il dramma di uno sterminio di un popolo che è quello palestinese".
"Non si possono criminalizzare milioni e milioni di cittadini italiani - prosegue Bonelli - che, anche a destra, sono disgustati dall'orrore prodotto dal governo israeliano a Gaza. Dopodiché io dico con molta chiarezza che della magistratura noi abbiamo fiducia, a differenza della destra, che interviene sulle inchieste a seconda se le piacciano o meno, e auspichiamo che questa vicenda si chiarisca il prima possibile.
Noi chiediamo che le responsabilità vengano accertate, perché sul terrorismo si deve essere sempre intransigenti. La destra invece agisce con grande ipocrisia e fa un uso strumentale di questa vicenda. Per attaccare l'opposizione e la sinistra ma anche per continuare a costruire un alibi ai crimini contro l'umanità di Netanyahu".