Si chiude un anno di celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia. E gran mattatore della cerimonia svoltasi stamattina al Quirinale è stato Roberto Benigni, con il racconto di alcuni brani significativi tratti dalla letteratura risorgimentale e patriottica.
"Sono pronto, a disposizione, se volete, per un settennato tecnico...", scherza l'attore toscano rivolgendosi a Giorgio Napolitano. Benigni si è commosso leggendo le lettere di tre giovani della Resistenza, condannati a morte e in particolare quella di un ragazzo di 29 anni che scrive alla madre "il tuo bambino muore senza paura": "Ci sono bambini che hanno donato la vita per noi, c’è voluta tutta questa morte e questo orrore perchè si potesse arrivare a scrivere queste parole", dice l'attore con la voce rotta.
Immancabili le battute e i riferimenti all'attualità, come "la paccata di fogli, come si usa dire oggi", o
l’intuizione europeista di Garibaldi, che immaginava un mondo nuovo, "come Imagine di John Lennon: ecco, Garibaldi l’ha detto molto prima di lui, nel 1860". E ancora: "Sarei voluto venire a cavallo, come a Sanremo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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