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Per Berlusconi arriva il giorno più difficile: «Ma tutto è possibile»

Il leader del Pdl confida nel verdetto di oggi: "Insciallah...". Nota di fuoco contro il pg di Cassazione bloccata in extremis

Per Berlusconi arriva il giorno più difficile: «Ma tutto è possibile»

Il D-Day è arrivato. Comunque vada. E Silvio Berlusconi oggi potrà finalmente liberarsi della camicia di forza che ormai da settimane gli ha cucito addosso Franco Coppi, l'avvocato che - non solo con le buone - lo ha invitato a tenere una linea prudente e a non dire una parola che fosse una sulla sentenza della Cassazione. Il Cavaliere ha resistito, al punto che le ultime 48 ore le ha passate in una sorta di isolamento forzato in quel di Palazzo Grazioli. Ammessi nella residenza romana dell'ex premier solo Gianni Letta, Paolo Bonaiuti, gli avvocati difensori (Niccolò Ghedini e Coppi) e lo staff ristretto che quotidianamente lavora a via del Plebiscito. Nessuna eccezione e pure la maggior parte delle telefonate che arrivano vengono cortesemente rimbalzate.
Un Berlusconi, dunque, che alla fine è riuscito davvero a tenersi fuori dalla mischia come gli aveva chiesto Coppi, convinto che una linea non conflittuale nei confronti della Cassazione fosse la premessa necessaria di una sentenza favorevole. E infatti sono giorni che - a parte qualche fantasiosa eccezione - i giornali faticano nei consueti retroscena su sfoghi e umore del Cavaliere. Che, a dire il vero, è sostanzialmente altalenante: a volte pessimista (come Ghedini), altre ottimista (come Coppi che ancora ieri ribadiva a Berlusconi di essere convinto che la Cassazione dovrebbe almeno derubricare il reato da frode fiscale a false fatturazioni). Un «Cavaliere Insciallah», lo definisce uno dei suoi più stretti collaboratori per far capire quanto sia ormai fatalista l'approccio dell'ex premier. Ed è questa, nella sostanza, la sintesi di quel suo pencolare tra fiducia e disfattismo. In privato, infatti, Berlusconi continua a lamentarsi della «persecuzione giudiziaria» e professarsi innocente, ma è consapevole che «tutto è possibile».
A seconda di quale sarà la sentenza, però, il Cavaliere tarerà la sua reazione. Che, in ogni caso, ci sarà e si farà sentire. L'unica vera certezza, insomma, è che oggi finirà l'isolamento e il silenzio forzato. Perché anche ieri Berlusconi è stato sul punto di esplodere, infastidito com'era per la requisitoria del procuratore generale della Cassazione Antonio Mura che aveva parlato di una «continuità» nel sistema delle false fatturazioni di Mediaset. Un'uscita che l'ex premier non ha gradito, tanto dal preparare una durissima nota che poi è stata prontamente stoppata. Per affondare i colpi, è stato il ragionamento, ci sarà tempo e adesso è inutile avvelenare il clima e dare dei pretesti all'accusa. Per la stessa ragione, d'altra parte, è stata ripensata l'idea di una manifestazione di solidarietà sotto Palazzo Grazioli questo pomeriggio, proprio mentre la Cassazione si riunisce per la sentenza. E, ancora una volta, dietro il cambio di programma ci sarebbe la reazione (che definiscono «molto alterata») di Coppi.
La consegna del silenzio, dunque, sembra superare la prova della tesa vigilia. Ma quale reazione avrà l'ex premier di fronte alla sentenza è scommessa che nessuno si azzarda a fare. «Sarà difficile da contenere, sia che il verdetto vada in un senso che in un altro», ammette chi è di casa a Palazzo Grazioli. Anche per questo non è ancora dato sapere come Berlusconi deciderà di commentare la sentenza: se con una semplice nota, una conferenza stampa o, magari, una passeggiata per via del Plebiscito come fece in occasione della bocciatura del lodo Alfano. Nessuna decisone, infatti, è stata presa. Il Cavaliere pare che ieri abbia preferito dedicare il tardo pomeriggio a vedersi l'amichevole del Milan contro il Manchester City.

Non di buon auspicio visto il 5-3 a favore degli inglesi.

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