Berlusconi gela Renzi: «Nuovo Senato invotabile»

Berlusconi gela Renzi:  «Nuovo Senato invotabile»

RomaDopo 14 mesi Silvio Berlusconi torna a Porta a porta, mette fine a un lunghissimo silenzio e apre ufficialmente la campagna elettorale. Un'occasione per tornare a parlare al suo popolo e riallacciare i fili di una possibile rimonta, pur nella consapevolezza che la rincorsa è partita in ritardo.
«Le elezioni europee e amministrative del 25 maggio sono importanti ma io guardo già alle Politiche. Partecipo guardando più in là. Voglio convincere il grande popolo dei moderati per vincere, governare e fare le riforme istituzionali, del fisco e della giustizia». Per l'ex premier, i sondaggi sono già premianti: «È un miracolo se Forza Italia è al 20% con la mia totale assenza», spiega. «Io penso di arrivare alle prossime Politiche a superare il 36%, che superammo anche nel 2008». Per le Europee «se la par condicio mi consentirà di andare in tv e di poter parlare, certamente supereremo il 25%».
Al netto delle previsioni elettorali, il dato politico è nella rimodulazione del rapporto con Matteo Renzi. Soprattutto nel giudizio su una manovra economica che porta benefici a pochi e inasprisce la pressione fiscale sul resto della platea dei contribuenti. «Gli 80 euro sono una mancia elettorale. Parliamoci chiaro: una mancia che a me mai sarebbe stata consentita». «Servono 830 milioni di euro al mese per dare 80 euro. Per trovarli Renzi ha mantenuto la tassa sulla casa e il prossimo anno gli italiani pagheranno 32 miliardi. E per quanto riguarda i risparmi e i depositi ha aumentato il prelievo fiscale dal 20 al 27%. Con una mano dà 80 euro, regala una quattordicesima ad alcuni, ma per tutti gli altri sparisce la tredicesima». Insomma «Renzi si era presentato come un simpatico rottamatore. Ora a poco a poco, si sta trasformando in un simpatico tassatore».
Berlusconi manda precisi segnali anche sulle riforme. E in un primo tempo sembra quasi voler affossare il Patto del Nazareno su legge elettorale e abolizione del Senato, sottolineando le tante deviazioni compiute dall'ex sindaco di Firenze rispetto agli accordi. «Per ora la legge elettorale è ferma, spiaggiata. Se poi andrà avanti la riforma del Senato, credo che difficilmente questa legge elettorale potrà essere costituzionale. Con un sistema monocamerale l'impianto è a forte rischio di non passare il vaglio. Questa riforma del Senato non è votabile, non è accettata neppure dentro il Pd». L'apparente «stop» viene poi smussato. «Manteniamo assolutamente il patto con Renzi ma il governo ha agito senza interpellarci e senza interpellare i gruppi del Pd. La proposta è venuta fuori inaudita altera parte».
Berlusconi si sofferma poi su alcuni passaggi tra il politico e il personale. L'uscita di Angelino Alfano da Forza Italia, ad esempio. «Più che un dispiacere è stato un dolore personale». Si tratta di persone «alle quali in 20 anni ho dato tutto quello che potevo senza mai chiedere niente. Lui se ne è andato nel momento in cui avevo bisogno, quando gli ho chiesto di minacciare la caduta del governo sulla mascalzonata del voto sulla mia decadenza». In ogni caso «non sono così dispiaciuto se vanno via persone che non hanno più motivazione ideale ma vogliono continuare il mestiere della politica e occupare delle poltrone». Il pensiero torna ad Alfano quando gli viene chiesto della difficoltà di trovare un successore. «Non è così facile trovare un leader. Credevo di averlo in casa, invece Angelino ha lasciato il partito».
Berlusconi si sofferma poi sull'esperienza dei servizi sociali. «L'ho già fatto per conto mio, con la mia mamma. Spero di portare conforto». Quella di Cesano Boscone è «una grande struttura, ho visto le foto dei giardini, sono molto grandi. Ci sarà molto da fare per chi ama la natura come me.

Potrei parlare con gli anziani, avere momenti di dialogo politico, culturale e storico, ma anche fare cose più umili, non sono spaventato: spero di portare conforto morale e non solo». Se sono umiliato per la condanna? «No, per la sentenza. Affronto questa esperienza con serenità. Quando so di essere a posto con la mia coscienza, io non mi scompongo».

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