Berlusconi incalza il governo: al lavoro insieme sulle riforme

L'ex premier lancia la campagna "social" con un messaggio in rete. E sull'Italicum Renzi resta l'interlocutore privilegiato: giusto che Pd e Fi si siedano allo stesso tavolo

Berlusconi incalza il governo: al lavoro insieme sulle riforme

Roma - L'occasione è il via libera alla campagna per il tesseramento di Forza Italia, mai così «social» come quest'anno. Il segno – piaccia o no – che il nuovo stile imposto da Matteo Renzi ha ormai conquistato anche il centrodestra. Così, Silvio Berlusconi lancia il «reclutamento» dei nuovi militanti azzurri usando solo la rete, dalla sua pagina Facebook al sito forzasilvio.it passando per i profili di Forza Italia e del Cavaliere su Twitter. Un lungo messaggio in cui parla direttamente ai suoi elettori ricordando le ragioni della nascita di Forza Italia nel 1994 e annunciando quella che definisce «la battaglia decisiva». Toni da campagna elettorale, ma con un passaggio decisivo in cui l'ex premier si rivolge direttamente a Renzi come interlocutore privilegiato con cui «lavorare insieme per una svolta importante» come quella di «cambiare le regole obsolete di funzionamento dello Stato».

Nonostante l'imminenza della campagna elettorale per le Europee e l'intenzione di tenere in moto la macchina del partito se mai si dovesse andare a elezioni anticipate in Italia, Berlusconi continua a guardare a Renzi per sedersi insieme al tavolo delle riforme. «Se davvero il nuovo leader del Pd è seriamente convinto che le istituzioni si devono riformare insieme a partire dalla legge elettorale – insiste il leader di Forza Italia – allora è giusto che i due grandi partiti italiani, Forza Italia e Pd, lavorino insieme ad una svolta importante».

Un modo, peraltro, per cercare di mettere a tacere dubbi e mal di pancia di quanti temono che Renzi stia tenendo il piede in due scarpe e abbia sostanzialmente due posizioni diverse: una con Berlusconi, cui avrebbe assicurato una rapida approvazione della legge elettorale sia alla Camera che al Senato e un'altra con Angelino Alfano a cui avrebbe invece promesso di legare l'entrata in vigore della nuova legge all'abolizione del Senato (quindi decisamente più in là nel tempo). Da entrambe le parti, infatti, si sostiene che Renzi si sarebbe impegnato «davanti a testimoni». Non è un caso, forse, che a sera Giovanni Toti chieda «tempi rapidi» sulla legge elettorale come «da accordi tra Renzi e Berlusconi».

Che il Cavaliere continui a tenere aperto il canale con il premier, dunque, è un modo per confermargli la fiducia nonostante i dubbi di molti. Il resto inizierà ad essere più chiaro nei prossimi giorni, magari già a partire da martedì prossimo quando nel pomeriggio la Camera inizierà a votare gli emendamenti sull'Italicum che dovrebbe essere approvato in settimana per poi passare al Senato. A quel punto, bisognerà vedere con che tempistica verrà calendarizzato a Palazzo Madama per rendersi conto davvero di quali saranno i tempi per il via libera definitivo.

Doppio binario, dunque. Da una parte l'interlocuzione sulle riforme con il segretario del Pd e dall'altra il pressing su una macchina elettorale che il Cavaliere vuole evidentemente pronta. Non a caso nel messaggio l'ex premier affronta tutti i cavalli di battaglia degli ultimi mesi, dalla «magistratura politicizzata» alla sua decadenza da senatore. «Come sai – scrive Berlusconi – Forza Italia è nata nel '94.

È stata una battaglia durissima, che va avanti da vent'anni, con vittorie e sconfitte, lottando contro una magistratura politicizzata e dichiaratamente ostile, contro apparati dello Stato e delle istituzioni che hanno lavorato per conservare l'esistente, e anche con compagni di strada che non si sono dimostrati all'altezza della situazione». E oggi, conclude il Cavaliere, «siamo alla sfida decisiva».

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