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Berlusconi: "L'Italia non è una democrazia"

L'affondo di Silvio Berlusconi contro la magistratura: "L'Italia non è una democrazia. Le toghe da ordine dello Stato sono diventate un potere dello Stato". Su Craxi: "Ho provato lo stesso dolore, ma non andrò in esilio per sfuggire al carcere"

Berlusconi: "L'Italia non è una democrazia"

"L’Italia non è una democrazia". Alla presentazione del libro di Nicolò Amato su Bettino Craxi, Silvio Berlusconi lancia un nuovo affondo contro le toghe.

"C’è un ordine dello stato, la magistratura, a cui è stato conferito il terribile potere di togliere la libertà o il patrimonio ai cittadini e che da ordine dello Stato si è via via trasformato in potere dello Stato", ha detto, "Anzi, in contropotere capace di sovrastare gli altri veri poteri dello stato, il legislativo e l’esecutivo. Siamo di fronte ad un quadro drammatico per il nostro Paese". Una trasformazione che si può ben vedere - a suo dire - proprio nella vicenda di Bettino Craxi, al cui l'ex premier si paragona: "Quello di Craxi non è stato una latitanza ma un esilio doloroso. Non è stato un esilio dorato. Anch’io ho provato quella indignazione e quel dolore quando, il 1 agosto mi hanno condannato con sentenza ingiusta. Anch’io ho provato quella sensazione di esilio dopo la sentenza tant’è, che per il dolore e l’indignazione non riuscivo più a dormire. Non riuscivo più a vedere la gente e me ne sono stato chiuso a casa. Ho perso il sonno per più di un mese".

Ma, assicura, Berlusconi non lascerà l'Italia per un esilio: "Non farò mai una cosa del genere per evitare una carcerazione. Sarei colpevole nei confronti di chi mi ha dato il voto. Sono disposto a continuare la lotta perché non solo non darei una fine decorosa alla mia avventura umana ma sarei anche colpevole nei confronti di coloro che mi hanno dato il voto. Penso di avere la possibilità di convincere i nostri concittadini che abbiamo ancora molte chance di cambiare la situazione e di fare del nostro Paese un paese civile e democratico".

Il Cavaliere non ha rinunciato alle battute: "Ho letto le prime 30 pagine di questo libro, leggerò le altre quando sarò in galera", ha scherzato. Poi è tornato sui suoi rapporti con Bettino Craxi: "Era una persona buona e giusta. Qualcuno dice che era arrogante. Siccome era molto sincero quando qualcosa non gli andava la contestava subito e questo veniva scambiato per arroganza. Era generoso, fin troppo. È stato generoso, per esempio, quando ha fatto entrare il partito comunista nella socialdemocrazia...". E chiede di rivalutare la figura dell'ex leader socialista: "Assicuro che Craxi era il contrario di come lo voleva far credere la stampa. Non mi ha mai chiesto un finanziamento. Mi ricordo una volta ad Arcore io gli feci capire che se aveva bisogno io l’avrei aiutato e lui mi disse: se mi fai ancora una proposta del genere qui non ci vengo più. Bettino era un giusto e buono, non ha mai chiesto finanziamenti e, vi posso assicurare che non ha lasciato la sua famiglia in condizioni di ricchezza e nemmeno di benessere".

E dopo la morte di Craxi la storia non è cambiata. Anzi, il Cavaliere ricorda i "quattro colpi di stato" contro di lui da parte "della sinistra e di Magistratura democratica". Per questo c'è bisogno di una riforma della giustizia realizzabile solo attraverso il cosiddetto voto utile. "Tutte insieme le forze del centrodestra devono fare una campagna di comunicazione sugli elettori per dirgli che l'unico modo per non avere più colpi di Stato è di votare compatti per Forza Italia, altrimenti continueremo ad essere un povero Paese dove i colpi di Stato sono sempre possibili", ha ribadito.

Parlando poi più in generale dell'Italia, Berlusconi si è soffermato sulla legge elettorale e sulla possibilità del ritorno a un sistema proporzionale: "Questo paese non ha imparato a votare, quindi, c'è una situazione di un Paese non governato e non governabile", ha detto, "Ci sarà solo la possibilità di un governo di larghe intese e difficilmente potrà essere tra Fi e Pd, visto come il Pd si è comportato facendo un accordo con la magistratura per assassinare il leader del centrodestra e portare a compimento il disegno di vent'anni di eliminarmi dalla scena. Sarà possibile solo un accordo tra Pd e M5S, ovvero giustizialismo che si somma all'ipergiustizialismo".

Sul futuro di Forza Italia ha detto: "Dobbiamo essere un pò folli e qual è questa follia? Combattere per riuscire a ottenere la maggioranza con Forza Italia e c’è il sistema per farcela", ha detto al telefono durante un incontro con i simpatizzanti di Forza Italia a Salerno, "Se riuscissimo attraverso un altro braccio di Forza Italia, mettendo di fianco i club che dovrebbero nascere in tutta Italia e dovrebbero essere 12 mila, potremmo farcela e diventare maggioranza". E ha aggiunto: "Vorremmo arrivare a 12mila club, al momento siamo già ad un grandissimo risultato, siamo già a 5200 club. Dobbiamo cambiare strategia: ogni sezione elettorale deve vedere la presenza di uno o due sentinelle del voto, devono essere persone di ottimo livello culturale, capaci di contrastare i signori della sinistra.

Abbiamo pensato che l’unico modo per coprire le 62mila sezioni sia incaricare i nostri club che potranno nascere dovunque anche nei più piccoli comuni".

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