La notizia del no al legittimo impedimento ha raggiunto Silvio Berlusconi mentre era in conferenza stampa con Angelino Alfano nella sede del Pdl. "A Milano ci sono processi assurdi contro di me, e vengono spesi tanti soldi per cose risibili", commenta il Cavaliere.
E per dimostrare che le toghe vogliono solo mettergli i bastoni tra le ruote, l'ex premier tira fuori la sua agenda: "Voglio mostrare qual è il danno che la mia campagna elettorale potrebbe subire se esercitassi il mio diritto di difendermi in aula. Sono segnate in giallo le udienze, sono dieci quelle a cui dovrei partecipare", afferma, "Sono 19 anni che passo i sabato pomeriggi con i miei legali, per prepararmi su processi assurdi in cui vengono spesi soldi pubblici per cose risibili". Poi Berlusconi promette di intervenire dopo le elezioni: "La situazione della giustizia italiana credo sia una patologia della nostra democrazia di cui, quando saremo al governo, dovremo prioritariamente occuparci".
Ad attaccare frontalmente i magistrati, però, ci aveva già pensato Angelino Alfano, che si appella a Napolitano e al Csm perché prendano provvedimenti contro una decisione "scandalosa" che mira a "bloccare" la campagna elettorale. "La magistratura entra a gamba tesa con decisioni procedurali in campagna elettorale", ha detto il segretario specificando di parlare "a nome del Pdl": "Il calendario delle udienze bloccherebbe, paralizzerebbe Berlusconi ed anche i suoi due avvocati, che sono parlamentari candidati nelle nostre liste in Veneto", ha aggiunto, sottolineando che un rinvio del processo al dopo le elezioni non avrebbe "alcuna incidenza sulla prescrizione".
"I magistrati di Milano oggi sono nuovamente sotto i riflettori, protagonisti per l’ennesimo, gravissimo, vergognoso atto di malagiustizia", aggiunge Daniela Santanchè, "Completamente accecati dall’odio e dal perseguimento di un unico scopo, distruggere colui da anni è considerato l’acerrimo nemico, i giudici utilizzano tutti gli strumenti a disposizione, e non solo, per ostacolare il leader della coalizione di centrodestra. Non vogliamo più assistere - e con noi c’è la maggioranza degli italiani - a tali spettacoli indegni e scandalosi, di fronte ai quali auspichiamo che stavolta chi di dovere, gli organi competenti, la smetta di far finta di nulla, continuando a girare la testa dall’altra parte. È necessario altresì che si scriva la parola fine a questo indegno sostegno di parte dei giudici alla campagna elettorale della sinistra".
Con Berlusconi si schiera anche Gianfranco Fini: "Che sia in atto la campagna elettorale è assodato e che Berlusconi sia
candidato anche. Personalmente ho trovato la richiesta dei suoi legali naturale e legittima e mi sono meravigliato che i giudici non l’abbiano accolta e non ne capisco la ragione. È una decisione che deve far riflettere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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