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Berlusconi al Quirinale, i soliti anti Cav insorgono

Sinistra, Grillo e partigiani gridano allo scandalo per il faccia a faccia. Forza Italia: "Interlocuzione doverosa"

Berlusconi al Quirinale, i soliti anti Cav insorgono

Del colloquio tra Silvio Berlusconi e Giorgio Napolitano non sa nulla nessuno, se non per le note ufficiali. "Quelle dei giornali sono invenzioni - spiega il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta a Uno Mattina - per quanto ne so io hanno parlato di politica estera, legge elettorale e riforma costituzionale". Sul tavolo del Quirinale, insomma, c'erano i dossier scottanti che tolgono il sonno a Metteo Renzi. Niente ricatti, niente inciuci sulla giustizia. Quotidiani progressisti, come Repubblica e Huffington Post, si sono subito sbizzarriti con retroscena fantasioni sulla richiesta di un'agibilità politica in cambio del via libera alle riforme. Retroscena che hanno subito acceso gli animi degli anti Cav di professione.

Nemmeno il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi conosce i contenuti dell'incontro di ieri: "Immagino che Berlusconi abbia confermato l’impegno per le riforme". Tuttavia, l'esponente del governo Renzi ci ha tenuto a far presente che negli incontri avuti con i vertici di Forza Italia "non è mai stato confuso il tema delle riforme con le questioni giudiziarie di Berlusconi". "È un'interlocuzione doverosa, ma se qualcuno vuole scambiare questo incontro per un sos a Napolitano sbaglia", ha detto Francesco Paolo Sisto ai microfoni di Agorà senza escludere che si sia affrontato anche il tema dell'agibilità politica di Berlusconi. Eppure gli anti Cav non hanno perso tempo a gettar benzina sul fuoco. I primi a passare all'attacco sono proprio i democrat che proprio col Cavaliere hanno sottoscritto un patto per le riforme. "Se antepone strumentalmente le sue necessità di carattere personale e aziendale al tema degli interessi del Paese - ha commentato Laura Puppato - il rischio è che Forza Italia crolli e che tutti noi dovremo tornare alle urne". Intervistato dalla Telefonata di Maurizio Belpietro, Filippo Civati ha addirittura parlato di Berlusconi come "un alleato ingombrante" per Renzi: "La scadenza giudiziaria del 10 aprile per Silvio Berlusconi cambierà lo scenario politico".

A gridare allo scandalo c'è anche Beppe Grillo. Sul blog ha bollato l'incontro "una cosa vergognosa". "Un condannato in via definitiva ha chiesto e ottenuto di essere ricevuto dal presidente della Repubblica - scrive il leader dei Cinque Stelle - che messaggio viene dato al Paese? E questo sarebbe possibile in Gran Bretagna, Germania o Francia, o anche in Italia con Pertini o Ciampi?". Gli stessi toni violenti sono stati usati dall'Anpi.

"Ci sono detenuti nelle carceri che scontano pene, magari meritate - ha commentato il presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia - cosa devono pensare di un condannato per gravi reati che frequenta liberamente i palazzi del potere?".

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