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Berlusconi: "Sono in pericolo ma hanno ridotto la mia scorta"

Il Cav contro Monti: "Mi sto apprestando a compiere un giro d'Italia e il governo mi ha ridotto la scorta". Ma il governo precisa: "Sta passando dagli 007 al Viminale"

Berlusconi: "Sono in pericolo ma hanno ridotto la mia scorta"

"Sono a rischio ma mi hanno ridotto la scorta", Silvio Berlusconi suona il campanello d'allarme ai microfoni di 28 minuti la trasmissione condotta da Barbara Palombelli su Radio2. "Il generale che ha come preoccupazione la mia sicurezza mi ha pregato di non andare nelle piazze preferendo i luoghi chiusi. Questo governo invece - ha spiegato il Cavaliere -, apprestandomi io a compiere un giro d’Italia con grande tempestività mi ha ridotto la scorta".

Un atto di accusa contro il governo Monti che vola subito in cima alle prime pagine di molti quotidiani on line. A stretto giro di posta arriva la replica. Secondo fonti governative non sarebbe in previsione nessun taglio alla sicurezza dell'ex premier che sarebbe sempre al livello massimo previsto per personalità "a rischio imminente ed elevato". Tuttavia, nell'organizzazione della cerchia di uomini che proteggono Berlusconi, qualcosa starebbe cambiando: proprio in questi giorni il comando degli agenti starebbe passando dagli 007 dell'Aisi al Viminale. La legge prevedeva che Berlusconi potesse avvalersi del servizio di scorta dell’Aisi (una ventina di uomini divisi in diversi turni) fino ad un anno dopo la cessazione della carica di premier. Fino allo scorso novembre, dunque. Ma la tutela assicurata dal servizio segreto interno è proseguita anche oltre quel termine, fino a questi giorni, in cui sta avvenendo il passaggio di consegne con il Viminale.

Nel mirino del Cav c'è anche il premier: "Ho usato un termine e cioè che Monti dice mascalzonate e lo confermo perchè un anno fa c’era una tensione che riguardava i titoli italiani così come quelli greci e spagnoli". Al centro della polemica di Berlusconi le manovre internazionali che portarono alle sue dimissioni nel novembre del 2011.

L'ex premier parla anche dello scandalo Mps, il tema che troneggia sulle prime pagine di molti quotidiani, compreso il Giornale: "Non conosco questa situazione e non voglio perciò espormi in particolari che non conosco" ma "ho un sentimento di affetto verso Monte dei Paschi". Fu l'istituto di credito di Rocca Salimbeni, infatti, ad accordare i primi prestiti all'inizio dell'avventura imprenditoriale del Cav: "Grazie a loro potei costruire Milano due e Milano 3, il legame era tale per cui risultai come l’unica società con cui la banca concedeva mutui premiando la mia puntualità nei pagamenti". Poi ribadisce la sua posizione rispetto alla linea di via Negri: "Io vorrei sottolineare che il Giornale è indipendente, non mi dissocio" da quanto scrive "ma fa il suo mestiere me io non ho nessuna responsabilità su ciò che fa il Giornale".

Parlando con la giornalistra romana, Berlusconi torna anche sulla discussa battuta sul colore della pelle del presidente degli Stati Uniti: "Abbronzato era un complimento. Io avrei voluto avere il suo colore che fa salute". Non solo Obama ma anche i burrascosi rapporti con Angela Merkel: "Abbiamo avuto sempre un rapporto cordiale - ha raccontato l'ex primo ministro -, non ci siamo più risentiti, perchè io non ho avuto più voglia in quanto mi sono offeso, mentre lei non ha nulla da offendersi, hanno raccontato di una frase sulla Merkel che mai mi sarei permesso di fare nei confronti di nessuna donna".

Ai microfoni di Radio2 Berlusconi parla di vita pubblica, ma anche di vita privata: "C'è stata una sentenza inaspettata - ha raccontato a proposito del suo divorzio da Veronica Lario -, assolutamente irrealistica e lontana dalla realtà e dovrò addirittura intervenire. Prima non mi sono mai messo di mezzo, ho lasciato fare ai miei avvocati, ora penso che prossimamente inconterrò mia moglie e ne parleremo, l’incontro non c'è stato ci sarà prossimamente per cercare un accordo e ci sentiamo al telefono con una certa regolarità".

Dolore, definisce così Berlusconi quello che ha provato dovendo chiedere un passo indietro a Marcello Dell'Utri, senatore - non più candidato- del Pdl. Poi, rispondendo alla Palombelli, parla di mafia rispedendo al mittente le accuse ricevute in questi anni: "Io sono stato colpito dalla mafia per minacce verso i miei figli e ho dovuto portare la mia famiglia fuori Italia per un’estate. Poi ho deciso che non potevamo stare loro di là e io di qua e siamo andati in Spagna". "Io ho pagato il fatto di essere un imprenditore di successo - ricorda il Cavaliere -, e la mafia mi ha chiesto anche dei riscatti per la sicurezza dei miei figli, riscatti che non ho

538em;">mai pagato".

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