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Berlusconi vede Monti Al lavoro per formare il partito dei moderati

Il Cav vede il premier e lo avverte: "Nessuno accetterà provvedimenti a scatola chiusa". Si lavora per riunire i moderati: pressing su Casini. Ma è fermento tra gli ex An

Berlusconi vede Monti Al lavoro per formare il partito dei moderati

"Sono qui per votare la fiducia...". A Montecitorio l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non svela i contenuti del vertice con l'attuale premier Mario Monti. Si limita ad allargare le braccia e a sorridere lasciando intendere che è andato tutto bene e il suo essere a Montecitorio per votare la fiducia al decreto sulle banche ne è la conferma. Il Cavaliere avrebbe confidato ad alcuni deputati del Pdl che continuerà a garantire il suo sostegno a Monti.

Berlusconi spiega chiaramente che il governo deve andare avanti, fino alla fine della legislatura, perché se il Pdl staccasse la spina adesso, si tirerebbe addosso tutta la responsabilità di averlo fatto cadere. Un concetto spiegato anche durante la colazione di lavoro di oggi a Palazzo Chigi. "Di fronte a questa crisi economica - avrebbe detto Berlusconi - non possiamo permetterci una crisi di governo". Fonti vicine all'ex premier taccontano che l’incontro con Monti è stato franco e cordiale. Oltre due ore di colloquio a Palazzo Chigi, alla presenza di Angelino Alfano, Gianni Letta e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà. Il vertice sarebbe servito a fare un’analisi a 360 gradi di tutti i principali temi di attualità politica ed economica. In particolare, si sarebbe parlato della crisi greca e dei possibili effetti sui mercati finanziari e il nostro Paese. Il Cavaliere avrebbe spiegato che d’ora in poi il Pdl voterà solo i provvedimenti del governo che gli piacciono. Il sostegno ai tecnici, insomma, sarà leale ma non incondizionato. "Nessuno accetterà provvedimenti a scatola chiusa", confida un ex ministro azzurro. Anche perché difficilmente si riesce a tenere a bada il malcontento sempre più crescente degli "antimontiani", soprattutto tra le fila degli ex di An.

Secondo i ben informati i contatti tra Gianni Letta e Luca Cordero di Montezemolo starebbero andando avanti quotidianamente. Lo stesso Berlusconi avrebbe sentito più volte in questi giorni il "signor Ferrari". Sono in molti a credere in una eventuale candidatura dell’ex presidente della Confindustria alla guida del centrodestra che potrebbe nascere già dopo i ballottaggi. "Spero - sottolinea Giancarlo Galan - che subito dopo le amministrative Berlusconi, Alfano, Passera e Montezemolo si siedano attorno ad un tavolo per dar vita ad un nuovo 'rassemblement'. Devono farlo per evitare la vittoria della sinistra".

A questo punto bisognerà capire anche l’atteggiamento degli ex An contrari all’ipotesi di una federazione. Oggi alcuni senatori hanno attaccato Ignazio La Russa, reo di aver espresso una contrarietà all’incontro tra Berlusconi e Monti. "Piena solidarietà a questi senatori - dice ancora Galan - queste affermazioni dimostrano la totale impossibilità e l’incapacità da parte di La Russa di rappresentare il Pdl come un partito moderato, riformatore e tollerante".

Gli ex An, attacca ancora l’ex governatore della regione Veneto, "ci trascineranno di questo passo ad un 5 o 6%, stanno dimostrando l’inadeguatezza a costruire un grande contenitore del centrodestra".

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