Bisturi, stetoscopio, suspense Ora in E. R. ci sono cani e gatti

Bisturi, stetoscopio, suspense Ora in E. R. ci sono cani e gatti

Sono ormai 35 anni che faccio il veterinario E.R., ovvero il veterinario che si occupa, oltre alla routine, di casi d'emergenza e sono proprio curioso di vedere come saranno le puntate del nuovo programma televisivo, sui casi d'urgenza in campo veterinario, che è iniziato il 18 marzo scorso su Sky Uno HD e che va in onda dal lunedì al venerdì a partire dalle ore 19.25. Un po' sulle orme del celeberrimo E.R. «umano», ma con meno americanate e più realtà «nostrana» si potrà comunque fare conoscenza con il lavoro, troppo spesso sottovalutato, dei veterinari che non si occupano solo di visite, vaccinazioni e interventi di routine, ma entrano in gioco quando appunto «il gioco si fa duro» e cioè, quando la vita del cane o del gatto sono messe in pericolo da malattie o situazioni complicate, dove attrezzatura ed esperienza professionale formano un team vincente per salvargli la pelliccia (più che la pelle).
Le riprese sono compiute presso una delle più grandi strutture veterinarie per animali d'affezione di tutta Italia, la Clinica Roma Sud, dove si lavora ininterrottamente per 24 ore al giorno e per 365 giorni l'anno, in virtù della presenza a di decine di veterinari con un'eccellente attitudine a dipanare situazioni talvolta veramente fuori dall'ordinario. La prima puntata, che ho avuto modo di vedere, in verità ci ha mostrato un evento che di E.R. ha ben poco, però l'argomento avrà sicuramente interessato chi possiede cagne «intere», ovvero in grado di procreare e quindi di partorire. Nella prima puntata si racconta la storia di Sofia, un Bassotto gravido che, dopo la nascita di un primo cucciolo prematuro in automobile, costringerà i veterinari all'intervento di parto cesareo per salvare la cucciolata. In un'altra puntata (la quinta) si vede invece Perla, una gatta anziana di 15 anni, ma molto combattiva (tanto che una collega rischia un dito) che «lamenta» una laringite, ma viene dimessa dopo rapidi accertamenti di routine, riservando a un secondo tempo (vista anche la scarsa pazienza della «paziente») un'eventuale Tac.
Il programma è appena partito e si vedrà in futuro se potremo apprezzare qualche situazione di emergenza ad altissimo rischio di vita, proprio laddove il medico deve esprimere, oltre alla sua professionalità, la necessaria padronanza dei nervi d'obbligo per gestire, non solo il paziente, ma soprattutto i proprietari che, peggio rispetto all'E.R. di Cloney, premono sulla porta per vedere, per cercare di aiutare, per chiedere e per finire col rompere le scatole nei momenti meno opportuni.
Ancora vedremo se ci sarà il coraggio, come nella «trasmissione umana» di far vedere la morte in diretta, evento comune purtroppo quando si è in condizioni di grave emergenza, ma che non è mai piacevole mostrare (anche per fatti pubblicitari interni ovviamente).

Insomma credo non si vedrà l'elisoccorso (a meno non si tratti di Dudù) e non si sentiranno i «Libera!», urlati da chi ha in mano le manopole del defibrillatore, ma finalmente il programma servirà a far sapere alla gente quanta dedizione, professionalità e qualità d'attrezzatura occorre per fare il veterinario E.R.

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