Patrick Zaki è tornato a Bologna e l’accoglienza è stata molto calorosa. Grande gioia per la libertà ritrovata. Anche se non sono mancate le polemiche causate dalla scarsa riconoscenza nei confronti del governo Meloni che si è mosso in prima linea per liberarlo. E già c'è chi si interroga sul suo futuro, senza ovvaimente escludere un impegno in politica. Magari già alle prossime elezioni europee. A sinistra, ovviamente. Dove si è già accomodata pure Carola Rackete.
Intervistato dal Corriere della Sera, Zaki ha spiegato di non aver ricevuto richieste al momento, ma le porte sono aperte: "Ho ancora molto da imparare e fare. E se anche arrivasse una richiesta per un ruolo politico la utilizzerei sempre per la causa dei diritti umani. Anche tutta questa visibilità: voglio che diventi uno strumento, la voglio usare per difendere chi non ha voce né volto, e magari è in una cella da anni come prigioniero di coscienza. Non importa se nel mio Paese o altrove". Il Pd sogna di coinvolgerlo nella sua battaglia politica, Fratoianni e Bonelli bramano di portarlo alla Camera. Le proposte sul tavolo non mancano di certo.
L’agenda del trentaduenne prevede una tappa a Roma - un tour in stile rockstar, magari - ma senza visite nei palazzi politici del governo:"Non ho ricevuto inviti quindi no, non c’è in programma nessuna tappa del genere. Forse andrò a Roma da Amnesty che mi ha invitato, incontrerò persone che hanno a che fare con i diritti umani. Non so ancora bene che farò". Come anticipato, per Zaki la polemica sul volo di Stato rifiutato è da considerarsi chiusa, ribadendo di aver ringraziato più volte l’esecutivo per gli sforzi fatti:“Quello che non voglio è che qualcuno un giorno possa dirmi: tu sei stato da questa o da quest’altra parte. Io sono e voglio essere indipendente. La sola parte da cui voglio stare è quella dei diritti umani”. Con la sinistra al governo, probabilmente, gli scenari cambierebbero. Ma tant'è.
L’odissea affrontata non è stata una passeggiata, ha aggiunto Zaki, pronto a fare la sua parte come attivista e difensore dei diritti umani. Nessuna paura di un nuovo arresto perché“sono convinto di avere la ragione umana dalla mia parte”, mentre la speranza è quella di poter osservare maggiori libertà nel suo Egitto: “Il messaggio per il governo egiziano? Che nel mio Paese abbiamo bisogno di più apertura, di più libertà. Dobbiamo rilasciare i prigionieri di coscienza, dobbiamo dare più spazio alla società civile, alle donne, ai giornalisti. Spero che molti altri possano avere la grazia...”.
Non mancano i ricordi dei giorni tra prigione e torture: "Sto provando a guardare avanti e se ripiombo in quei giorni non riuscirò a farlo né riuscirò ad aiutare gli altri - ha evidenziato Zaki - Guardo al futuro e in questi giorni bolognesi mi godo la felicità di un abbraccio collettivo meraviglioso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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