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Zaki in Italia. Dopo le polemiche, ringrazia il governo: "Ho apprezzato tutto"

Il ricercatore egiziano rientra dopo tre anni e mezzo dall'arresto nel suo Paese nel 2020

Zaki in Italia. Dopo le polemiche, ringrazia il governo: "Ho apprezzato tutto"

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"Contento di essere in Italia". Zaki atterra a Malpensa

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"È il giorno più importante della mia vita, è bello essere in Italia". Patrick Zaki rilascia le sue primissime parole dopo essere ritornato nel nostro Paese, a più di tre anni e mezzo dall'ultima volta, ai microfoni di Rainews24 dopo essere atterrato all'aeroporto di Malpensa arrivato a bordo di un Boeing 737 di EgyptAir decollato dal Cairo. L'attivista e ricercatore egiziano aveva ricevuto la grazia dal presidente dell'Egitto, Abdel Fattah al-Sisi, a ventiquattro ore di distanza dalla condanna a tre anni inflitta allo studente universitariom che non ha mancato di ringraziare l'esecutivo italiano. "Un grazie al governo italiano per quello che ha fatto negli ultimi giorni, ho veramente apprezzato tutto quello che hanno fatto". E poi ancora: "Sono contento di essere in Italia, ci vediamo a Bologna", aggiunge Zaki, che è stato accolto da un lunghissimo applauso mentre faceva con le dita il segno della vittoria.

Il 32enne era accompagnato dalla sorella Marise George e dalla fidanzata Reny Iskander. Entrambe lo hanno poi accompagnato in automobile a Bologna. Accanto a lui, il rettore dell'Università della città, Giovanni Molari. Nel capoluogo dell'Emilia-Romagna Zaki si era trasferito nel 2019 per frequentare un master universitario in studi di genere. La sua vicenda giudiziaria, cominciata con l'arresto per diffusione di false notizie il 7 febbraio del 2020, era momentaneamente terminata con la scarcerazione nel dicembre 2021, prima della svolta di questa settimana.

Le polemiche dopo il rilascio di Zaki

La sua decisione di prendere un volo di linea, invece che quello di Stato, aveva fatto particolarmente discutere. Zaki aveva ringraziato il governo italiano per l'impegno incessante per arrivare alla sua scarcerazione, ma aveva declinato le proposte sul tavolo per il suo rientro in Italia. Secondo qualche indiscrezione, il "no" al volo di Stato sarebbe stato legato alle sue inclinazioni politiche: con un volo di linea, infatti, è riuscito ad aggirare la passerella con esponenti dell'esecutivo di Giorgia Meloni. Ieri sera la premier aveva parlato di una "decisione che era stata assunta al termine di un confronto con i suoi legali e che ha acceso il dibattito sul web. Voglio anche dire che rispetto al dibattito di questi giorni non mi aspetto per questo riconoscenza, non mi interessa". Per il presidente del Consiglio era "giusto liberarlo" e basta. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aveva aggiunto che "ci siamo preoccupati di tutelare un giovane che era detenuto, condannato per restituirgli la libertà, visto che è un giovane che aveva studiato e si era laureato in Italia". Stesso tono utilizzato dal titolare della Difesa, Guido Crosetto: "Una scelta personale che ci ha fatto anche risparmiare dei soldi.

Di conseguenza, va bene così".

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