
Berlusconi è indispettito dai diversamente berlusconiani. Non passa giorno senza che qualche alfaniano spari a palle incatenate su di lui e/o Forza Italia. Eppure il disegno del Cavaliere, il cui faro è quello di cementare il bipolarismo, rimane quello di unire tutti i moderati sotto il più vasto ombrello del Ppe. Peccato che anche ieri Renato Schifani, in un'intervista al Messaggero, abbia detto chiaro e tondo che il problema è Berlusconi. L'ex capogruppo azzurro in Senato ha sparato sulla rinnovata liaison con la Destra di Storace accusando Forza Italia di «spostarsi sempre più a destra».
Oltre a Schifani, assieme a Quagliariello forse il più oltranzista nel dire «no» a un possibile riavvicinamento ai forzisti, anche l'ex capogruppo berlusconiano alla Camera Fabrizio Cicchitto è andato giù duro: «Le derive di Forza Italia sono sempre più evidenti: da un lato quella estremista, e dall'altro lato quella familista. Le due cose sommate insieme non è che diano vita a un soggetto politico né molto nuovo né molto brillante». Berlusconi tace ma non apprezza affatto. Scuote la testa come a dire «bella riconoscenza nei miei confronti» e lascia che a rispondere siano Giovanni Toti e altri forzisti. Il primo twitta: «Errate percezioni di movimento: Forza Italia è ferma nel centrodestra. È Ncd che va a sinistra. E per un ruolo da comparsa!».
A Cicchitto invece replica il senatore Vincenzo Gibiino: «Forza Italia invade i sonni e le notti di Cicchitto, come un fantasma che l'esponente Ncd non riesce proprio ad allontanare. Un sequel di accuse che suonano come slogan da campagna elettorale». Scandalizzata dagli alfaniani è pure Elvira Savino: «A parole si definiscono moderati ma nella pratica sono gli estremisti più accaniti. Ciò che colpisce è che i più insistenti detrattori di Forza Italia siano proprio quelli che solo grazie al nostro partito e a Berlusconi hanno ricoperto ruoli istituzionali che da soli si sarebbero solo sognati di raggiungere». Gli attacchi degli alfaniani, che al Cavaliere fanno particolarmente male, vengono tuttavia derubricati ad Arcore come «tentativo di avere visibilità in vista delle elezioni europee. I sondaggi parlano chiaro». Parlano chiaro ma nero per Ncd, posto che soltanto gli istituti di rilevazione più benevoli li danno sopra il 4 per cento.
I sondaggisti, invece, parlano in coro quando devono valutare la portata dell'accordo politico Berlusconi-Storace. Per tutti, contattati dall'Adnkronos, «La Destra è un valore aggiunto e porta vitalità nella casa azzurra». E se Daniela Santanchè applaude il fidanzamento perché «questa è la dimostrazione che Forza Italia è veramente la casa di tutti coloro che vogliono combattere le sinistre con i fatti», il diretto interessato, Storace dimostra che non gli manca l'ironia: «Quanto astio contro di noi. Schifani ormai sembra sempre di più l'ex seconda caricatura dello Stato» twitta inventandosi l'hastag #clubdeirosiconi.
Per quanto riguarda il governo, Berlusconi osserva il premier con sempre maggior scetticismo. Con i suoi valuta che, purtroppo, Renzi è sempre più ostaggio delle mille voci interne al Pd su ogni progetto di riforma. Non ultimo, non ha fatto piacere nei pressi di Arcore che pure il presidente del Senato, Pietro Grasso, si sia messo di traverso sulla riforma di Palazzo Madama e del titolo V della Costituzione.
Berlusconi avverte: «Sulle riforme istituzionali noi ci siamo, ma solo se sono una cosa seria, né accetteremo testi blindati. Serve più potere al premier, anche riguardo la facoltà di sostituzione dei propri ministri». Ma il mantra non cambia: «Saremo leali se Renzi manterrà i patti».