Ciao maschio, non servi più

Gli uomini non servono più, la donna farà da sé anche la fecondazione: lo sperma ricavato dal proprio midollo

Ciao maschio, non servi più

Londra - Bye bye maschietti, arriva il «pink-sperma». Ovvero, creato direttamente dalle cellule del midollo osseo femminile. Questo, almeno, è quello che si dicono in grado di fare i ricercatori britannici dell’università di Newcastle Upon Tyne, che sull’argomento hanno eseguito un interessante esperimento in laboratorio i cui dettagli sono stati illustrati dalla rivista specializzata New Scientist.
Senza nulla togliere all’importanza della ricerca, è certo che le nuove prospettive delineate da un simile studio possono turbare non poco, se non altro dal punto di vista sociologico.

A molti uomini certo non poteva essere sfuggito che i tempi di Eva nata da una costola d’Adamo erano finiti da un pezzo. Forse però, al maschio da rottamare, all’ometto da tenersi vicino un po’ come il barboncino di turno, quello che ti fa compagnia e poi lasci a dormire sul divano, speravano di non arrivarci mai. Invece, guarda te che ti combinano gli scienziati britannici: in una società come quella inglese, dove già i mariti vengono comandati più o meno a bacchetta dalle mogli – provate a dare un’occhiata ai tanti programmi televisivi sull’argomento – i professori di Newcastle, bontà loro, non ti cacciano questo straccio di maschio anche dal processo riproduttivo? O meglio, gettano le basi per farlo in un futuro che non si sa esattamente quanto lontano possa essere.

Il fatto di poter trasformare le cellule del midollo osseo femminile in sperma – promette la squadra di ricercatori guidata dal biologo Karim Nayernia – sarà utilissimo per combattere l’infertilità. Potrebbe anche essere usato però per permettere alle coppie omosessuali, sia femminili sia maschili, di avere dei figli nati dal proprio Dna. Fantascienza? Nayernia assicura di no ed è sicuro di poter «creare nel giro di un paio d’anni sperma “femminile” nei primissimi stadi cellulari». Per ottenere cellule spermatiche mature, in grado di fecondare un ovulo, dovrebbero essere necessari ancora tre anni. E vivaddio, avranno pensato gli uomini, su con il morale che ci rimane ancora un po’ di tempo per essere indispensabili. Almeno alla procreazione. Non è che la ricerca di Newcastle la metta giù meno dura per il gentilsesso. Se quanto delineato da Nayernia si rivelasse vero, il prossimo passo sarebbe quello di ottenere ovuli femminili dal midollo osseo maschile.

Una piccola debolezza comunque, in questo esperimento per donne «tutte sole» c’è, e la fa notare la stessa rivista New Scientist. Dallo sperma in rosa potrebbero nascere soltanto bimbe, poiché, essendo creato dal midollo osseo femminile sarebbe comunque mancante del cromosoma Y, che determina il sesso maschile.

E così, voilà, il cerchio si chiude e la scienza, quasi senza accorgersene, promette un mondo con un numero sempre maggiore di femmine, determinate e autosufficienti.
Ma con questi poveri maschi come la mettiamo? Per dirla con una delle frasi più ipocrite del mondo, «possono sempre restare amici».

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