Cieli Bui, il Questore di Roma: "Non si tocchi illuminazione pubblica"

Il Questore di Roma e il sindaco Alemanno dicono la loro sull'operazione "Cieli bui", contenuta nella Legge di stabilità. Abbassare l'illuminazione notturna? Sarebbe una pazzia

Cieli Bui, il Questore di Roma: "Non si tocchi illuminazione pubblica"

Lo avevamo scritto dopo la pubblicazione delle norme contenute nella Legge Stabilità. Quella parte del testo che riguardava la cosiddetta operazione "Cieli bui" è pericolosa. Difficile capire di preciso cosa intendesse il governo parlando di "moderazione dell'utilizzo" della luce durante le ore notturne.

Quale sarebbe l'idea? Incentivare palazzi e uffici a moderare il consumo durante la notte? Spegnere (o limitare) i lampioni in zone in cui sono considerati meno necessari? Il testo su questo punto non era esattamente limpido.

Spegnere le luci pubbliche nelle ore notturne sarebbe una follia, una misura che invece che contrastare lo spreco di elettricità servirebbe a non contrastare la criminalità, finendo per imporre una sorta di coprifuoco.

Un'idea che esprime bene Fulvio Della Rocca, Questore di Roma, che sottolinea oggi ad AdnKronos: "Se si tratterà di una maggiore attenzione nell'uso delle luci, ad esempio nei palazzi e negli uffici, va benissimo. Non credo potrà interferire nella vita dei cittadini nè sull’illuminazione pubblica perchè altrimenti diventerebbe non solo un problema di sicurezza personale, ma anche di sicurezza della circolazione, quindi non credo possa riguardare questo".

La speranza del Questore è che non si tocchi l'illuminazione pubblica.

Un punto che viene ribadito pure dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che non può che essere d'accordo con Della Rocca. Si può razionalizzare il consumo, ma non si tocchino i lampioni, simbolo di sicurezza.

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