
Il governo complice del genocidio commesso da Israele e la presidente del consiglio parte attiva di questo disegno tanto tragico quanto disumano. Questo, ormai, è l’assunto comodo alla sinistra per attaccare giorno e notte Giorgia Meloni dai principali salotti televisivi italiani. Tra questi, ovviamente, lo studio di Otto e Mezzo, il programma di approfondimento politico condotto dalla giornalista Lilli Gruber su La7. Nel talk show in onda ogni sera in prima serata, il professore Tomaso Montanari ha accusato Meloni di essere “complice tecnicamente di un genocidio”.
Una frase pensata, tecnica e perfino normale secondo il suo ragionamento. “Giorgia Meloni è complice di un genocidio”, ha esordito gelando lo studio. “Lo è tecnicamente - ha proseguito Montanari - perché la Convenzione che l’Italia ha firmato obbligherebbe il nostro governo a fare tutto quello che può per fermare Israele. Invece continuiamo a vendergli le armi, continuiamo a bloccare le sanzioni in Europa”. Poi, a stretto giro, non poteva mancare una giustificazione delle manifestazioni violente: il problema, secondo Montanari, è che si parla dei “pochi” violenti danneggiando così il tema principale dello sciopero.
Il professore ha così spiegato che fare pressioni sul nostro governo è solo “una dinamica democratica”. “Chiedere in piazza al nostro governo di rispettare la Costituzione è l’essenza della democrazia. È quello che è successo oggi, questo era lo scopo non certo gli scontri che danneggiano innanzitutto la causa palestinese perché noi qui siamo a parlare di questi deficienti invece di parlare di Israele e di Meloni complice”.
In conclusione, il rettore universitario ha paragonato la violenza di ieri con quella di Israele. “Nessuna violenza va bene. Né quella di piccola, stupida e controproducente di Milano né quella smisurata e mostruosa di Israele”, ha chiosato.