Dopo l'inchiesta della magistratura sul «caso Geithner», si va verso l'istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare per accertare la verità sul «complotto» internazionale per far cadere il governo Berlusconi nel 2011.
La richiesta presentata da Renato Brunetta, capogruppo dei deputati di Forza Italia, sarà esaminata a giugno dalla Camera: lo ha deciso ieri la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. «E lo ha fatto all'unanimità», sottolinea Brunetta.
Dopo la riunione, il vicepresidente Roberto Giachetti ha riferito in aula che la discussione partirà il 16 giugno e proseguirà nella settimana seguente.
Una decisione in tempi brevi, quella della Camera e presa con l'assenso di tutti i partiti. Nessuno ha voluto o potuto opporsi all'esigenza di scoprire la verità su un momento importante della nostra recente storia politica, quello che fa evocare a Fi il «golpe bianco».
L'ex ministro del Tesoro americano Timothy Geithner ha infatti scritto nel suo libro di memorie Stress Test. Riflessioni sulla crisi finanziaria, pubblicato negli Usa, che a novembre 2011, nella riunione a Cannes del G-20, alcuni «funzionari europei» chiesero agli Usa di aderire ad un piano per provocare la fine del governo guidato dal leader del centrodestra. Lo stesso presidente Barak Obama, informato da Geithner, avrebbe rifiutato ogni coinvolgimento.
Dichiarazioni che confermerebbero quelle del libro di Luis Zapatero El Dilema, su un intervento di potenze Ue e non solo per sostituire Mario Monti a Berlusconi. E confermerebbero anche le testimonianze dello stesso Professore, di Romano Prodi e di Carlo De Benedetti sulle «consultazioni» anticipate di Giorgio Napolitano per preparare il governo tecnico, riportate in un terzo libro: Ammazziamo il Gattopardo, di Alan Friedman.
Ora la Procura di Roma lavora all'identificazione degli european officials di cui parla Geithner, in seguito alle denunce di un gruppo di parlamentari azzurri e del Tribunale Dreyfus. Ma accanto all'accertamento giudiziario, Fi pretende l'inchiesta parlamentare.
«Il dovere di una democrazia - commenta la responsabile Comunicazione di Fi, Deborah Bergamini - è tutelare se stessa e rendere merito alla verità, sempre. Qui non stiamo parlando di un caso di scuola, ma di fatti politici che hanno avuto gravi ripercussioni sulle nostre istituzioni e sulle dinamiche politico-democratiche del Paese».
Michaela Biancofiore, prima firmataria dell'esposto in Procura, chiede che vengano interrogate «tutte le più alte cariche istituzionali europee e italiane ed individuati i mandanti di questo scandalo internazionale». E aggiunge: «Per una volta finalmente, politica e magistratura all'unisono, indagheranno per difendere gli interessi dell'Italia e individuare i colpevoli di un golpe euro-italiano».
Si rallegra anche la capogruppo di Ncd alla Camera, Nunzia De Girolamo: «La ricerca della verità è un atto dovuto nei confronti di tanti italiani che hanno votato Berlusconi e creduto nel suo governo. E lo è anche nei confronti della mia storia politica, che non rinnegherò mai. Credo sia opportuno fare luce sull'intera vicenda per capire se ci siano state davvero manovre ordite dai cosiddetti poteri forti».
L'azzurro Luca Squeri assicura: «Questa volta non permetteremo che tutto finisca nel dimenticatoio».Probabilmente, ci saranno altri sviluppi della vicenda. L'obiettivo, annunciato dallo stesso Berlusconi, è portare l'intero caso di fronte al Parlamento europeo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.