Roma - I ragazzi cominciano sempre prima a fumare. Soprattutto a scuola. Anzi è proprio negli istituti scolastici che si avvicinano per la prima volta alla nicotina. E non c'è da stupirsi visto che nelle superiori quasi 8 docenti su dieci fumano davanti ai loro studenti proprio dentro i locali scolastici. É questo il dato più preoccupante che emerge dallo studio curato dall'associazione I-tink presieduta dal senatore del Pd, Ignazio Marino. Risultati illustrati dallo stesso Marino e dal presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato, Antonio Tomassini, Pdl, alla presenza del ministro della Salute, Renato Balduzzi, e dal sottosegretario all'Istruzione, Marco Rossi Doria. Dall'indagine emerge che il 77 per cento dei docenti delle superiori ed il 49 di quelli delle medie sono stati visti fumare dai propri studenti all'interno della scuola. Un 3 per cento dei professori fuma addirittura in classe.
Tra i ragazzi delle superiori l'82 per cento ha visto i compagni fumare a scuola mentre nove studenti su dieci ammettono pure di fumare spinelli. «Un quindicenne ha una probabilità di morire di cancro tre volte maggiore rispetto a chi inizia dieci anni più tardi ma circa l'87 per cento dei fumatori inizia entro i 20 anni -spiega Marino- Nella fascia d'età tra i 15 e i 14 anni fuma il 15.9 per cento dei maschi e il 21.8 delle femmine, circa un milione e mezzo di ragazzi». Ogni anno nel nostro Paese si calcolano 70.000 morti legate al fumo con un costo sanitario che nel 2005 era di 4,2 miliardi e nel 2011 è salito a 7 miliardi di euro.
«Si comincia a fumare per sentirsi parte del gruppo e la scuola, nella quale gli studenti vedono con la sigaretta in bocca anche i professori è il luogo in cui i giovani più fumano- insiste Marino- In Italia non sono ancora in atto strategie di prevenzione adeguate».
Dunque, nonostante ci sia già una legge che vieta il fumo nei luoghi aperti al pubblico, i senatori Marino e Tomassini hanno ritenuto necessario mettere a punto un ddl che ribadisce l'assoluto divieto di fumo nelle scuole. Non solo. Nella legge si prevede pure il divieto di vendita e consumo dei prodotti del tabacco per i minori di diciotto anni. Un punto sul quale è d'accordo anche il ministro Balduzzi che ha già previsto nel cosiddetto decretone sanità il divieto di vendita ai minori con l'obbligo per gli esercenti di chiedere l'esibizione di un documento di identità in caso di dubbio. Si prevedono multe salate in caso di violazione del divieto e anche la sospensione della licenza. Le norme entreranno in vigore dal 1 gennaio 2013.
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