Così parleremo con la casa grazie a un telecomando

È una delle novità in arrivo dalla più grande fiera mondiale di tecnologia: tra schermi curvi, tv sempre più Hd, auto a pannelli solari. E qualche esagerazione

Così parleremo con la casa grazie a un telecomando

Che sia uno show non c'è alcuna discussione. E d'altronde se da oggi a venerdì a Las Vegas si radunano 3200 espositori per mostrare a miliardi di persone nel mondo ciò che arriverà nelle loro tasche e (nelle loro case) nel prossimo futuro, vuole dire che lo spettacolo è assicurato. Si chiama Ces - Consumer Electronics Show appunto -, ed è insomma il punto più alto di un mercato che nel mondo vale ormai numeri a diversi zeri in dollari: la tecnologia. Tv, smartphone, tablet, ma anche invenzioni più o meno strabilianti che - dicono quelli che le producono - cambieranno la nostra vita. E che per noi i malati di fantascienza, rappresentano il biglietto d'ingresso in un perenne parco giochi.
Insomma che cosa ci si aspetta? La domanda posta dai media del globo ha già trovato diverse risposte, se è vero che le anticipazioni annunciano il grande ritorno di Microsoft là dove altre grandi aziende non vanno più (e probabilmente si avrà qualche novità dopo l'acquisto di Nokia da parte del colosso americano), così come le novità dell'onnipresente Samsung, che ha già in canna il suo smartphone a schermo curvo Round - in concorrenza col G Flex di Lg - ma soprattutto che vuole stravolgere le abitudini domestiche con telecomandi e applicazioni di nuova generazione, tanto da creare una vera e propria vita robotizzata. In pratica: comandi vocali e programmi remoti consentirammo di guidare elettrodomestici, luci, aria condizionata, tapparelle, sia dentro che fuori casa. E il giorno dunque che chiederemo alla lavatrice «hai finito?» ricevendo pure una risposta, sapremo che il nostro futuristico manicomio tecnologico ci avrà fatto diventare definitivamente degli alieni. Non manca molto.
Anche perché a Las Vegas ci saranno cose che noi umani non abbiamo visto prima: ad esempio tutto quello che riguarda il tema della tecnologia indossabile, con bracciali che monitorano lo stato fisico e l'attività sportiva (Lg presenta il Lifeband Touch mentre Polar arriva sul mercato con il Flow per confrontarsi col successo dell'Up di Jawbone) e che avvicineranno il traguardo del controllo digitale della salute 24 ore su 24 come prevenzione dalle malattie. E poi le auto del futuro, sempre più connesse con i nostri device personali e sempre più autonome: la Ford, tanto per dire, porta il suo modello di CMax on tetto a pannello solare che garantisce un'autonomia di 30 chilometri nel caso finisca il carburante.
E poi ancora televisioni fino a 105 pollici con schermi più Hd dell'alta definizione e stampanti in 3D con le quali si può creare di tutto, persino le statuine di se stessi così come sta facendo - con grande successo - una catena di negozi in Giappone. Una specie di sana follia insomma, che forse però andrà anche oltre la nostra vera prossima realtà. Matthias Horx, professore austriaco di evoluzione sociale e inventore di una personalissima scienza chiamata floppologia, diceva che non tutto si può prevedere nel mondo dell'ingegno: «Sapete cosa ha ucciso il Concorde? Non l'incidente, ma il computer. Con i pc le comunicazioni oggi viaggiano in pochi secondi di migliaia di chilometri: perché spendere un sacco di soldi per andare in 4 ore da Parigi a New York?».

Ed ecco, appunto, che se di invenzioni a Las Vegas ne vedremo parecchie, secondo uno studio di due scienziati americani nulla però cambierà quello che siamo. Perché ciò che potrebbe farlo è già stato creato. E si chiama lampadina.

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