A mangiare da Giannino solitamente il Cavaliere ci va dopo le partite, a festeggiare vittorie o dimenticare sconfitte. Ieri, c’è andato dopo l’intervento al congresso milanese del Pdl, in compagnia di pochi parlamentari e moltissimi giovani militanti. Due ore con il consueto menù tricolore (anche se Berlusconi s’è limitato a uno spaghetto al pomodoro) e mega torta con il simbolo del Pdl a chiudere.
In mezzo un po’ di politica nazionale, i progetti per il futuro, una lunga riflessione sull’espansione economica di Cina e India e qualche aneddoto. Come quello sull’unico schiaffo preso da mamma Rosa. Non tanto per lo schiaffo in se, quanto perché il Cavaliere ha raccontato di quando da giovane incappò in «tre ragazzi comunisti» mentre attaccava manifesti. E sì, forse a qualcuno farà piacere sapere che Berlusconi in quell’occasione ne prese un po’ e se la diede a gambe. Arrivato a casa scapigliato e un po’malconciolamadreglirifilòunceffoneconvinta che era caduto andando sul motorino di qualche amico («cosa che mamma mi aveva assolutamente vietato»). Fu il primo e unico schiaffo, anche se mamma – ricorda l’ex premier durante il pranzo– saputo come erano andate le cose se ne pentì.
Amarcord a parte, il Cavaliere parla anche dei suoi progetti futuri. Di quella che chiama «Fondazione Berlusconi», che si occuperà di costruire ospedali nel mondo. «Dopo la rapina che mi ha fatto De Benedetti a cui ho dovuto dare cash oltre 560 milioni di euro, iltriplodelvaloredellaMondadori, di soldi ne ho un po' pochini», premette. Ma «finanzieremo gli ospedali con il fund raising e quello che manca garantiscodimetterloio». Dimodochenessunopossa avere il dubbio che se non si arriva alla cifra necessaria i soldi resteranno inutilizzati. Si tratta, spiega, di ospedali prefabbricati che vengono assestati qui e poi portati sul posto. Già ne esistono due, uno in Amazzonia e l’altro in India. «Mi convinsi a finanziare il primo – ricorda – quando Don Verzè mi fece vedere il filmato di un medico che stava operando un bambino sul cofano di un Range Rover con una torcia in mano».
A tavola ci sono il vicepresidente della Commissione Ue Tajani, il coordinatore del Pdl dellaLombardiaMantovanieglieuroparlamentari Ronzulli, Matera e Fidanza e i due sfidanti del congresso milanese Gallera e Tatarella e una ventina di giovani militanti. Berlusconi parla di globalizzazione e paragona l’espansione di Cina e India a quella avuta nel secolo scorso dagli Stati Uniti. «Competere con loro a livello di prezzi – dice – è impossibile. È un problema di cui non vedo la soluzione». Il Cavaliere racconta di una recente cena con alcuni imprenditori.
Su trenta che erano venti hanno già delocalizzato portando le loro aziende oltre l’Adriatico. E uno di loro ha detto che su 600mila dipendenti solo 180mila sono in Italia. Questione di costi. In Montenegro, per esempio, una segretaria costa 450 euro e parla perfettamente l’inglese, mentre un addetto alle pulizie ne costa 150 di euro. Un problema, ripete, «senza soluzione ». Ma non è solo della Fondazione Berlusconi che vuole occuparsi l’ex premier. «Quando voi non mi vorrete più presidente del Pdl», dice, «dedicherò molto più tempo anche all’Università delle libertà» che aprirà i battenti «a settembre». Solo la zona cucine, dice, è costata un milione e 800mila euro.
Fondazione Berlusconi, Università e anche Milan. Ecco le «tre presidenze» a cui punta il Cavaliere. Anche se, ammette, «nonostante il Milan sia un brand» e «con le squadre di calcio si guadagnino i soldi» di questi tempi «ne faccio pochini».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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