E Gori è sommerso dagli abusi edilizi

Oltre alla veranda abusiva a Bergamo, problemi per un bersò ricoperto di rose e una casetta in legno

E Gori è sommerso dagli abusi edilizi

Giorgio Gori è pronto «a riportare subito il pergolato alla situazione precedente». La veranda «abusiva» della sua villa a Berga­mo verrà ridimensionata e privata delle co­perture in vetro, due elementi che avevano contribuito a trasformare il portico della ca­sa in un vero e proprio salotto. Il candidato sindaco del centrosinistra Giorgio Gori ri­sponde così, con un’ammissione di colpa, alle accuse avanzate dal segretario provin­ciale della Lega Nord Daniele Belotti. Ma mentre Gori ammette con i fatti (cioè con lo smantellamento) le irregolarità della ve­randa, dagli uffici co­munali escono altre indiscrezioni. Oltre al sovradimensiona­mento della veran­da, ci sarebbero altri due presunti abusi: un bersò ricoperto di rose e una casetta in legno utilizzata co­me deposito per gli attrezzi, non subito visibile perché coperta da una siepe. È an­che su questi due aspetti che i tecnici del­l’assessorato all’Edilizia privata hanno la­vorato, incrociando i rilievi del sopralluogo di lunedì della Polizia edilizia con i dati del­l’archivio comunale, per accertare le diffor­mità rispetto ai permessi ( l’intervento edili­zio risale al 2009).

Sembra che gli uffici sia­no pronti a comunicare la notizia di reato al­la Procura e un'ordinanza di demolizione. Ad aggravare la situazione il fatto che l’in­tervento sia stato realizzato in una zona le­gata da vincoli paesaggistici ( la villa è ai pie­di delle Mura seicentesche in città alta).

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