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E Napolitano dà i sette giorni al governoIl Colle mette fretta sulla riforma elettorale

E Napolitano dà i sette giorni al governoIl Colle mette fretta sulla riforma elettorale

Giorgio Napolitano ha fretta: «Un mese per fare la riforma della legge elettorale? Fosse per me gli darei sette giorni!» si è lasciato sfuggire ieri il capo dello Stato. Una frase che conferma il disappunto del presidente della Repubblica per il difficile cammino del nuovo Porcellum. Mentre qualcuno urlava «Cacciali tutti, presidente» durante una breve passeggiata verso l'Università Aldo Moro, Napolitano riflette sui giorni che mancano al 3 dicembre, quando la Corte costituzionale boccerà il premio elettorale previsto alla Camera e costringerà i partiti a mettere frettolosamente mano alla legge elettorale. Ignorato Beppe Grillo e le sue accuse di impeachment, il presidente ha spiegato che quello della disoccupazione giovanile è «il problema numero uno, il problema più assillante del Paese». E «il Sud deve recuperare un ruolo che sta perdendo nello sviluppo generale del Paese».

Intanto alcuni studenti manifestavano contro gli F35 e a pochi metri campeggiava lo striscione «Basta sacrifici» e i volantini contro «il governo della crisi» piovevano come coriandoli.

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