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E ora Monti si inchina alla corte della Merkel

Pacche sulle spalle, risate e carinerie. A Berlino Monti se la ride con il ministro delle finanze tedesco: "Sei il mio mentore"

E ora Monti si inchina alla corte della Merkel

Altro che voce grossa, altro che pugni sbattuti sul tavolo. Il premier Mario Monti s'inchina alla corte di frau Merkel. Ricevuto dal ministro delle Finanze tedesco Wolfang Schäuble, i due scherzano e si scambiano carinerie mentre le politiche marcatamente nazionaliste adottate da Berlino rischiano di far affondare l'Eurozona e l'Italia. "Sei il mio mentore", dice Monti a Schäuble. "Sei l'uomo giusto al posto giusto", contraccambia Schauble a Monti.

Pacche sulle spalle, grasse risate, toni zuccherini: la visita del Professore nella tana del lupo, su a Berlino, non è affatto come aveva sperato Angelino Alfano. Proprio stamattina il segretario del Pdl aveva invitato il presidente del Consiglio a dirne quattro alla cancelliera tedesca Angela Merkel: "Monti ha il nostro mandato pieno in Europa, noi tifiamo per l’Italia, allora usi questo consenso per dire a Merkel che se continua in questa direzione il parlamento italiano può prendere decisioni diverse in autonomia". Un appello che cade nel vuoto. Basta leggere le dichiarazioni e guardare le fotografie che raccontano la missione di Monti a Berlino. Il premier italiano ha incontrato il titolare delle Finanze tedesco e anziché tirargli le orecchie, imporsi con vigore o sbattergli la porta in faccia, lo ha lodato: "Sei il mio mentore". E ancora: "È il miglior esempio di leadership europea". E il ministro crucco - per non essere da meno - ha tessuto una vera e propria laudatio. D'altra parte Monti è volato a Berlino per incassare il premio "Responsible leadership award 2012". "Sono convinto che tu sia il leader giusto al posto giusto nel momento giusto", ha detto Schäuble, rivolto a Monti. "L’Europa ha bisogno di un’Italia forte e del successo delle tue riforme", ha aggiunto il ministro tedesco spiegando che "c’è un tempo per i piccoli passi e uno per i grandi passi".

Complimenti a profusione. Troppi per Monti che, al termine della premiazione, va avanti a lodarsi da solo: "Ho notato che questo premio viene assegnato a una figura che dimostra impegno verso la sostenibilità...

Ora capisco perchè mi è stato dato...". E la crisi del debito? E gli attacchi ai titoli di Stato? E le politiche anti europeiste della Germania? Non se ne è parlato. Anziché la voce grossa, Monti ha preferito fare l'agnellino. Nella tana del lupo.

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