Ecco i politici più ricchi: dalla Camera al Senato a caccia dei Paperoni

Il Cav rimane il parlamentare più ricco anceh se nel 2011 ha guadagnato di meno. Il Prof è secondo. La Severino al top tra i ministri

Ecco i politici più ricchi: dalla Camera al Senato a caccia dei Paperoni

Silvio Berlusconi rimane il "Paperone" del parlamento italiano. Per il 2011 ha infatti dichiarato un reddito di 35.439.981 euro. Il reddito del Cavaliere, comunque, è in calo rispetto all’anno precedente: nel 2010, infatti, Berlusconi aveva dichiarato circa 48 milioni. È il presidente del Consiglio Mario Monti il secondo leader più ricco pur avendo dichiarato quasi un trentesimo del reddito di Berlusconi (1.092.068 euro). Il presidente del Senato Renato Schifani ha, invece, avuto un reddito imponibile superiore a quello del presidente della Camera Gianfranco Fini. Da quanto emerge dalle dichiarazioni dei redditi rese pubbliche oggi risulta infatti che Schifani ha avuto un reddito imponibile di 222.547 euro a fronte dei 157.549 di Fini.

I più ricchi del governo Monti

È il ministro della Giustizia Paola Severino a guidare la classifica dei più ricchi del governo Monti con dieci milioni 205.197 euro di reddito dichiarati nel 2011. Tra imposte e contributi, gli oneri totali del 2011 che il Guardasigilli deve versare allo Stato ammontano a 5.786.892 euro. I redditi si riferiscono all’ultimo periodo dell’attività professionale svolta nel 2011 dalla Severino, che ha avuto la necessità di percepire anche gli onorari per i procedimenti non conclusi che sarebbero stati invece distribuiti nel tempo. Quando la Severino ha giurato come ministro, nel novembre 2011, si è infatti cancellata dall’albo degli avvocati. Il secondo è Andrea Zoppini, che si è dimesso da sottosegretario alla Giustizia a seguito di un’inchiesta giudiziaria nello scorso mese di maggio. Ben posizionato anche il ministro per gli affari regionali Piero Gnudi, con un milione e 850mila 532 euro. Buoni guadagni anche per Elsa Fornero, ministro del lavoro, con entrate pari a 509mila e 709 euro. Tra i più "poveri", il ministro per gli affari europei Enzo Moavero con 53mila e 4 euro.

Il Paperone di Palazzo Madama

A Palazzo Madama il senatore più ricco, almeno a giudicare dal suo reddito imponibile di 1.145.068, sembra essere Alfredo Messina (Pdl) di Colleferro. Al secondo posto il senatore a vita Mario Monti con 1.092.068. Terzo, Salvatore Sciascia (Pdl) con 1.014.294. Tra i meglio "piazzati" del Pd, invece, c’è Gianrico Carofiglio con 829.010. Giacinto Boldrini (pensionati) il più povero con 35.821 euro. Tra i capigruppo il più ricco è Federico Bricolo della Lega. A seguire la piddì Anna Finocchiaro con 128.858, il centrista Giampiero D’Alia con 125.872, Pasquale Viespoli (Popolo e Territorio) con 124.889 e il pdl Maurizio Gasparri con 122.852. Il più "povero" resta Felice Belisario dell’Idv con 75.046 euro che ha però un credito d’imposta di 30mila euro. L’ex senatore della Margherita Luigi Lusi dichiara "appena" 264.411 euro e la cessione delle quote di "Europa Srl", mentre Francesco Rutelli 130.334.

Tra i senatori a vita il Creso è Ciampi

Con un reddito imponibile di 695.801, l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi è il "Creso" tra i senatori a vita. Segue Giulio Andreotti con 444.387. Avevano dichiarato poco più di 200 mila euro (204.264) il premio Nobel Rita Levi Montalcini e Sergio Pininfarina con 199.623 euro. Fanalino di coda, si fa per dire, Emilio Colombo con 171.050.

La Panda va forte, ma c'è chi va in trattore

È vero che compaiono anche Audi, Mercedes e Bmw, ma l’auto più presente nelle dichiarazioni dei redditi dei senatori è senz’altro la Panda in tutte le sue versioni, soprattutto in quella 4X4. Le comprano e le vendono. Anche quando denunciano redditi milionari. Nel parco auto degli inquilini di Palazzo Madama spuntano anche un trattore e un autocarro Nissan. Li ha acquistati Francesco Casoli del Pdl che vanta però un reddito imponibile di oltre 600mila euro (621.749). È andata "a ruba", invece, nel vero senso della parola, la 500 di Antonio Paravia (Fdi) che ne ha denunciato il furto qualche mese fa. Sempre Fiat le macchine del più "povero" del Senato, Francesco Boldrini che oltre ad avere un reddito di "soli" 35.821 euro, risulta proprietario di una Fiat Doblo e di una Lancia Thesis (usata). Rottamata, infine, la Fiat Marea di Roberto Castelli che però si "consola" con un "Duetto" del ’76. Il 57enne leghista Roberto Calderoli preferisce le moto. Tanto che rende noto l’acquisto di ben due Bmw con tanto di rimorchio porta moto. Si tratta di una Bmw 1200 Gs e di un’Hp2 usata. Ma centauri non giovanissimi compaiono un pò in tutti gli schieramenti.

Molti azionisti (anche del Montepaschi)

Gran parte dei senatori "gioca" su Piazza Affari. Colpisce il "caso" del pdl Antonio D’Alì. L’ex presidente della commissione Ambiente ha comprato circa 30mila azioni del Mps, 250 di Unipol e 408.852 della Sosalt dichiarando 211.513 euro. Ma anche l’ex Guardasigilli Castelli denuncia la compravendita di 5.000 azioni Mediaset, 28mila Unicredit, 4mila Finmeccanica. L’ex governatore Enzo Ghigo ’vantà un investimento di 123mila euro in azioni con un’ attività finanziaria di circa 788mila euro complessivi e un’apertura di credito di 600mila euro di cui ne sono stati usati 323mila euro.

E c'è chi colleziona auto d'epoca...

Giuseppe Milone (Fdi) è senz’altro un collezionista di auto d’epoca: nella sua dichiarazione compaiono auto del ’68 (Fiat 1500, Mercedes 220S, Alfa Romeo Junior). Ma anche nel fitto elenco di macchine di sua proprietà compaiono due Panda 4X4 del ’93 e dell’86.

I parlamentari più poveri

Giorgio Roilo è il senatore più povero. Classe 1948, sindacalista di Milano, Roilo è del Pd ed ha dichiarato 29.385 euro benchè non sia una new entry di Palazzo Madama. Il reddito medio dei senatori per il 2011 è stato di 186.872 euro. Giuseppe Vatinno, invece, è il deputato più povero. Nel 2011 il parlamentare dell’Idv da poco entrato a Montecitorio ha dichiarato 16.732 euro. A poca distanza da lui c’è Marco Milanese del Pdl: malgrado sia deputato da una legislatura ha dichiarato solo 25.601 euro.

Il portafoglio titoli di De Gennaro

Oltre a uno "stipendio" di 578.526 euro l’anno, l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro - sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi nel governo Monti - dichiara anche un capitale di 700mila euro in deposito obbligazioni, azioni al portatore cointestate, polizza obbligazionaria vita e buoni di risparmio. Per quanto riguarda gli immobili, il prefetto spiega di avere in vitalizio un grande appartamento nella capitale di circa 170 metri quadri, adibito a sua abitazione principale. Le altre proprietà dichiarate da De Gennaro sono una villa con giardino all’Argentario di circa 1460 metri quadri e poco pi— di tre ettari e mezzo di terreno agricolo, sempre nella stessa località della Toscana, ad Orbetello. A Maratea, in Calabria, ha un appartamento di 50 metri quadri in multiproprietà.

De Gennaro dichiara, inoltre, un gozzo di sette metri e mezzo costruito nei cantieri dei maestri d’ascia di Torre del Greco. Il parco macchine conta una Bmw X3 del 2009, una Renault4 del 1989, una Jeep Wrangler del 2007 e una moto Bmw 1100 del 1998.

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