Roma - Il sogno del Cavaliere sarebbe un Monti berlusconizzato. Impossibile? Forse sì ma è il minore dei mali. Un bis del Professore sarebbe meglio di un Bersani a palazzo Chigi, appoggiato da una minestrone con dentro Vendola e Casini. Quindi, nessuno scandalo per un Monti dopo Monti. Eccolo il retropensiero di Berlusconi che oggi, soffiando su 76 candeline e volando in costa azzurra per festeggiare in famiglia, si ritaglia un momento di relax e lascia la Roma politica. Che resta confusa, agitata, stordita dagli scandali, schiaffeggiata dalle cancellerie europee.
A questo proposito, è ovvio che ieri la risposta del governo di Berlino al Cavaliere non abbia fatto piacere. L'ex premier aveva parlato dell'ipotesi di una Germania fuori dall'euro e ieri è arrivata la stilettata del portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert: «L'idea che la Germania possa uscire dall'euro e che ciò non costituirebbe un dramma per l'Europa è assurda». E ancora: il portavoce ha poi confermato che Angela Merkel «lavora bene e strettamente con il governo Monti». Una frase che la dice lunga sui desiderata del governo tedesco che restano evidenti nonostante il portavoce si affretti a dire che «non vorrei raccomandare ai partiti di un altro Paese come devono comportarsi prima di un'elezione». L'ennesimo episodio che dimostra come, soprattutto Berlino, faccia il tifo per la continuità.
Ma l'outing del Professore, che dagli Stati Uniti aveva aperto all'ipotesi di un altro incarico, non ha sconvolto il Cavaliere, anzi. La disponibilità di Monti ha dato molto più fastidio al Pd che non al Pdl. Primo perché Bersani si vede a un passo da palazzo Chigi e sarebbe proprio Monti a sbarrargli la strada, dichiarandosi disposto a restare al suo posto. Secondo perché un Professore corretto in salsa berlusconiana non sarebbe poi così male. In fondo il Cavaliere non ha più voglia di scendere in campo da centravanti. E se lo farà, lo farà perché consapevole che è ancora lui il campione acchiappa-voti. Ma è una strategia «catenacciara», volta a prendere meno gol; a perdere il meno possibile; è un piano per poter dire la propria anche al prossimo giro. Un gioco che, naturalmente, non trova d'accordo tutto il partito. Già, il partito: una bomba a orologeria.
Ormai nessuno fa mistero che nel Pdl si viva da separati in casa. Già ora le frizioni tra alcune anime di ex An ed ex azzurri hanno raggiunto livelli di guardia con reciproche scortesie e battibecchi che emergono quotidianamente sui giornali. Berlusconi sa bene dei mal di pancia continui ma, anche in questo caso, non fa nulla per provocare strappi. Non sarà lui a provocare un altro «Che fai, mi cacci?» ma è altrettanto consapevole che la carta Monti bis non farebbe che accelerare lo strappo degli ex An. Già alcuni, principalmente uomini vicini a La Russa come Corsaro, De Corato, Beccalossi, Frassinetti, Nola e altri, hanno dichiarato chiaro e tondo che non ci pensano proprio, in futuro, a mischiare i loro voti con quelli del Pd. Tradotto: mai e poi mai un Monti bis. Per non parlare delle truppe strette accanto all'ex ministro Meloni e all'onorevole Rampelli che, complice la guerra scoppiata nel Lazio, credono sempre meno a «questo Pdl». Non solo: l'anima degli ex An più lealista nei confronti del Pdl, ossia quella dei matteoliani, potrebbe ricompattarsi con gli altri, visto che Matteoli e i suoi restano i più ostili al Professore. A questo punto si avrebbe la scomposizione del Pdl. Tante liste collegate, federate, ma in sostanza ognuno per conto proprio.
Ma se gli ex An brontolano, gli ex azzurri non sorridono. Anzi. Profondamente delusa sarebbe l'ex ministro Prestigiacomo che si sarebbe lamentata del partito, prendendo le distanze dal gruppo dirigente. Avrebbe parlato di un partito inesistente, travolto dagli scandali e dalle delazioni continue, facendo riferimento al Lazio e al Piemonte.
Avrebbe puntato il dito contro la mancanza di democrazia interna, sbottando che «per fare politica, le persone per bene devono fare delle fondazioni». Insomma, l'ennesima spinta centrifuga; l'ennesimo sintomo di un partito in crisi di nervi. E qualcuno non esclude, nei prossimi giorni, ulteriori colpi di scena.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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