Da Edilnord alla discesa in campo: le date chiave delle molte vite di Silvio Berlusconi

La fondazione di Edilnord, la nascita di Fininvest e la discesa in campo: ecco tutte le date chiave della storia pubblica di Silvio Berlusconi

Da Edilnord alla discesa in campo: le date chiave delle molte vite di Silvio Berlusconi

La fine di un’epoca. Silvio Berlusconi, morto all’età di 86 anni, ha rivoluzionato la politica e fatto la storia dell’Italia contemporanea. Il Cavaliere, sempre con il sole in tasca, ha avuto un impatto decisivo sulla vita politica, economica, sportiva e televisiva del nostro Paese. Oggi l’Italia piange un imprenditore di successo, con il pallino dell’edilizia residenziale, poi tycoon televisivo, un editore e infine un politico di grandissimo successo. Dalla fondazione della società Edilnord nel 1963 fino all’indimenticabile “discesa in campo” del 1994. Ecco tutte le date chiave delle innumerevoli vite di Silvio Berlusconi.

I primi successi nel mondo dell'edilizia

La storia pubblica di Berlusconi inizia ormai 60 anni fa quando, all’età di 27 anni, fonda la società Edilnord ed apre un cantiere a Brugherio, per costruire una piccola città da 4.000 abitanti. Iniziano così, molto prima della carriera politica, i primi successi del giovane Silvio Berlusconi. È il primo mattone sul quale Berlusconi costruirà il suo successo. Le fondamenta della sua grandiosa vita pubblica iniziano da qui, dalla sua Milano. Nel 1968 nasce la Edlnord 2, che acquista numerosi terreni a Segrate, dove sorgerà Milano 2 e dove, nel 1975, vedrà la luce la sede di Mondadori.

La nascita di Fininvest

Pochi anni più tardi, il 2 giungo 1977 Berlusconi viene nominato cavaliere del lavoro e l’anno successivo fonda quella che sarà la sua creatura per tutta la vita: Fininvest. La holding che coordina tutte le attività dell’allora imprenditore. L’intuizione di Berlusconi è quella di diversificare il core business originario puntando forte sulle tv commerciali e sull’editoria. Una scelta che ha rivoluzionato la vita di Berlusconi e la storia del Belpaese. Nel 1976 rileva Telemilano, che diventerà due anni dopo Canale 5, assumendo la struttura di rete televisiva nazionale. Nel 1982 il gruppo si allarga acquisendo Italia 1 dall’editore Edilio Rusconi e due anni più tardi Rete 4 dal gruppo Arnoldo Mondadori. È la nascita del duopolio televisivo con la Rai e del mercato delle star tv contese a suon di milioni. Una dinamica che permane tutt’oggi. Nel 1984, poco anni più tardi, i pretori di Torino, Pescara e Roma oscurano le reti Fininvest per violazione della legge che proibiva alle reti private di trasmettere su scala nazionale, ma il governo Craxi con un decreto legge legalizza la situazione della Fininvest. Gli anni '80 saranno segnati anche dall'espansione ad altre aree di business, come l'acquisto del gruppo Standa. Parte invece negli anni 90 la scalata a Mondadori e a Einaudi Editore. Nel 1986 un'altra svolta, questa volta in campo sportivo: l'acquisto del Milan di cui sarà presidente fino al 2004, gli anni d'oro di scudetti e trionfi europei in serie.

La discesa in campo

Quindi la folgorazione politica. Berlusconi decide di lasciare tutte le cariche ricoperte nel Gruppo Fininvest e il 26 gennaio del 1994, con un videomessaggio di nove minuti che farà la storia, annuncia che si candiderà alla guida di un nuovo partito, Forza Italia. I successi nel campo della politica, come al solito, non tardano ad arrivare. Il 27 marzo 1994, solo pochi mesi dopo la sua discesa in campo, Berlusconi vince le elezioni con due alleanze distinte: al nord il popolo delle Libertà, al Sud il polo del buon governo, con il Msi di Gianfranco Fini. Nel 2000 riesce a mettere insieme Bossi, Fini e Casini e dà vita alla coalizione della “Casa delle libertà”. Riesce così a vincere le elezioni del 2001, mentre nel 2006, partito in svantaggio nei sondaggi, sfiora il pareggio con Prodi. Nel novembre 2007 a Miliano, dopo un comizio in piazza San Babila, sale sul predellino dell'automobile e annuncia il superamento della Casa della Libertà e annuncia il nuovo partito del "Popolo delle libertà". Il percorso politico, in verità mai liscio, comincia a diventare accidentato dal 2010 in poi: ad aprile si consuma la rottura con Fini. Berlusconi lo attacca al consiglio nazionale del Pdl: 'Ti devi dimettere. Lui replica 'Che fai mi cacci?'. Il primo giugno 2011, dopo la pesante sconfitta alle amministrative, Berlusconi, all'epoca ancora presidente del Consiglio, affida il partito ad Angelino Alfano, che viene nominato segretario. Ma a fine 2011, dopo l'approvazione della Legge di stabilità, Berlusconi - pressato dall'Unione europea anche per i conti pubblici fuori controllo - sale al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Passa un solo anno e ritorna in pista. Pur perdendo le elezioni diventa senatore.

Il ritorno in Senato

Da quel momento inizia la bufera: il 1º agosto 2013 la Corte di Cassazione conferma la condanna impartita dalla corte di Appello nel processo Mediaset a quattro anni di reclusione (di cui tre ammortizzati dall'indulto). Viene però disposta una misura alternativa: l'affidamento in prova al servizio sociale, nella clinica "Sacra Famiglia" di Cesano Boscone. La Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato vota a favore della sua decadenza da senatore per effetto della legge Severino. È la fine del cavaliere condottiero di governo. L'ex premier continua comunque a guidare, anche se sempre più a distanza, il suo partito e a presentarsi alle consultazioni per i nuovi esecutivi, sia quelli di Conte sia poi nel febbraio 2021 quello di Mario Draghi. Nel maggio 2018 una nuova svolta lo aiuta a ritornare in politica con l'elezione al parlamento europeo: il Tribunale di Sorveglianza di Milano lo riabilita dalla pena per frode fiscale e il 26 maggio 2019 viene eletto a Strasburgo.

Alle elezioni del 2022 ritorna nell'agone nazionale: viene eletto a palazzo Madama da dove era assente da dove 9 anni, leader di una Forza Italia indispensabile per consentire al centrodestra di vincere le elezioni e a Giorgia Meloni di formare il nuovo governo.

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