Primo sì alla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. La giunta del Senato ha votato ieri a maggioranza, contrari solo Pdl, Lega e Gal. A giorni l'aula dovrà confermare e a quel punto, salvo teorici colpi di scena possibili col voto segreto, Berlusconi non sarà più parlamentare, con un paio di mesi di anticipo sulla decadenza per via giudiziaria (il ricalcolo della pena accessoria della decadenza deciso dalla Cassazione). Il voto era talmente annunciato e scontato che Berlusconi ha rinunciato alla difesa. L'unico colpo di scena è arrivato dal membro grillino della giunta, Vito Crimi, che postando su Facebook un messaggio squallido e volgare contro il Cavaliere durante la seduta segreta ha rischiato di far saltare tutto per violazione dei regolamenti.
Nel Pdl lo sdegno per la pagliacciata grillina è stato immediato, quello contro il voto unanime. «Democrazia violata», «Stato di diritto calpestato», «decisione indegna» sono le frasi più ricorrenti. Ho però notato che da parte dei dirigenti del Pdl (se si esclude qualche falco) c'è la condanna della porcata ma non viene citato (al massimo sfiorato, con rispetto) l'autore, cioè il porco. Che certo non può essere il grillino, nel suo squallore coerente col ruolo di oppositore e fanatico giustizialista. E allora, mi permetto io di colmare la lacuna. Lo dico: il malfattore è il Pd, fedele ed entusiasta alleato di governo. Può essere che dire oggi: la sinistra ha ucciso per sfregio Berlusconi (decadrebbe comunque tra poche settimane per via giudiziaria), ha violato la Costituzione (la legge Severino è stata applicata in modo retroattivo e perciò illegale), non ha accettato di chiedere un parere alla Corte costituzionale (come certificato da prestigiosi esperti anche di area Pd), può essere che tutto ciò rischi di irritare Epifani e Napolitano e di spegnere l'entusiasmo per la rinnovata armonia delle larghe intese. Ma quando ci sono di mezzo libertà individuali e politiche e l'onore di vent'anni di storia politica non si può indietreggiare di un solo metro.
Se qualcuno aveva ancora dei dubbi ora è chiaro con che razza di soci di governo
abbiamo a che fare. Il calice amaro delle larghe intese, se deve essere bevuto, almeno che resti amaro, e si sappia che a un sorso al giorno si può anche morire (tutti) di mal di stomaco. Dopo ieri, il rischio è davvero alto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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