RomaNon solo spread, economia in ginocchio ed equilibrismi tra la sua «strana» maggioranza. Monti ha molti «grilli» per la testa ma l'ultimo si chiama Vittorio, dal nome del ministro dell'Economia, fiore all'occhiello del suo governo tecnico. Sì, perché sull'uomo che forse meglio lo rappresenta e lo sostiene, quello che ieri in consiglio dei ministri sedeva alla sua destra, Vittorio Grilli appunto, ora si allungano strane ombre. Macchina del fango, illazioni o sospetti che siano, fatto sta che il ministro dell'Economia viene tirato in ballo in un'inchiesta su Finmeccanica.
Di Grilli parlano i protagonisti dell'indagine condotta dalla procure di Napoli e Roma. Che sono il banchiere Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior; e il super manager Giuseppe Orsi, amministratore delegato e presidente di Finmeccanica, indagato per corruzione internazionale e finanziamento illecito. Gotti Tedeschi, scrive il Corriere della Sera, sfila davanti ai magistrati e parla. I pm gli fanno vedere la trascrizione di un'intercettazione del 23 maggio, data in cui Gotti Tedeschi è a cena con Orsi. I due parlano di Grilli. I magistrati chiedono lumi e lui spara: «Prendo atto del tenore della conversazione, neppure ricordavo la vicenda inerente alla moglie di Grilli. In ogni caso è Orsi che parla e mi racconta della moglie di Grilli di cui non sapevo nulla».
Di cosa parlano? Di una strana consulenza di 100mila euro assegnata a Lisa Lowenstein, ex consorte di Grilli, all'epoca direttore generale del Tesoro. Parla sempre Gotti Tedeschi: «Ora che ho letto la trascrizione mi ricordo e confermo che Orsi mi disse di aver risolto e messo a posto alcuni problemi che aveva la moglie di Grilli attraverso l'affidamento, da parte di Finmeccanica, di consulenze false». Vero? Falso? E a che titolo l'ex signora Grilli ha ottenuto il contratto con un'azienda di Finmeccanica, visto che la stessa figurava, genericamente, esperta di arte e oggettistica? La diretta interessata si trincera dietro a un «non commento». Al ministero dell'Economia le bocche rimangono cucite. Silenzio assoluto sulla vicenda e su quello che - si mormora al ministero - «è solo fango nel ventilatore». Ma il fango è partito e la macchia è assicurata. Tanto che il senatore dell'Idv, Elio Lannutti, denuncia: «La scandalosa gestione di Finmeccanica riserva ogni giorno nuovi colpi di scena, anche se l'ultimo scandalo sulle consulenze allegre era già stato portato all'attenzione del governo con un'interrogazione a mia firma. Da due mesi ormai ho chiesto formalmente di spiegare se è vero che la società controllata Fata spa (società di Finmeccanica e che si occupa di progettazione e realizzazione di impianti industriali, ndr) abbia affidato all'ex moglie del ministro Grilli una consulenza falsa: il governo chiarisca».
E mentre Grilli tace, ci pensa Orsi a cercare di togliere le castagne dal fuoco al ministro, con un comunicato: «Non ho mai affidato in vita mia consulenze alla moglie del professor Grilli. Né da quando ricopro la carica di amministratore delegato di Finmeccanica, né in passato come amministratore delegato di AgustaWestland».
Ma c'è un altro aspetto strano. Perché il Corriere della Sera ha deciso di pubblicare, con grande risalto, una notizia già uscita in luglio? Ieri, in prima pagina, campeggiava il titolo: «I verbali di Gotti Tedeschi Orsi mi parlò di consulenze alla moglie di Grilli». Ma già all'inizio dell'estate, seppur non nella titolazione, si era parlato di quello strano contratto. «Un calcio negli stinchi a freddo», commentano al ministero. Che non dev'essere piaciuto affatto né a Grilli né tantomeno a Monti.
Proprio la modalità di pubblicazione della notizia insospettisce pure il legale di Orsi, Ennio Amodio. Il quale dichiara in una nota: «Con riferimento a quanto riportato da alcuni organi di stampa, chi fa uscire col contagocce frammenti dei verbali di Ettore Gotti Tedeschi? Quello pubblicato oggi (ieri, ndr) è rimasto a dormire in un armadio più di tre mesi ed ora viene riesumato riverniciandolo come notizia fresca ed esplosiva. Non è così. L'ingegner Orsi - prosegue Amodio - non ha mai affidato incarichi alla moglie del professor Grilli.
Ma uno schizzo di fango macchia la cravatta dell'uomo più vicino al premier.
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