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"La sinistra non lo aveva mai fatto". La nipote di Enrico Mattei ringrazia la Meloni

Rosangela Mattei, presidente femminile dell'Associazione partigiani cristiani, aspetta di vedere in cosa consiste il progetto che porta il nome di suo zio: "Se la premier mi invita la vedrò volentieri"

"La sinistra non lo aveva mai fatto". La nipote di Mattei ringrazia Meloni

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Giorgia Meloni "va ringraziata, perché è stata la prima a 'tirare fuori' il suo nome". A dirlo è Rosangela "Rosy" Mattei, figlia di Italo e nipote di Enrico, lo storico presidente dell'Eni morto nel 1962 in un incidente aereo ancora avvolto nel mistero. L'occasione è l'ambizioso progetto che l'esecutivo presieduto dalla leader di Fratelli d'Italia porterà al Consiglio dei ministri di venerdì 3 novembre in materia di energia e di partnership con l'Africa che porta il nome dello zio di Rosangela. La donna viene intercettata dall'agenzia Adnkronos pochi giorni dopo il sessantunesimo anniversario della scomparsa di Enrico Mattei e commenta in questo modo l'idea del governo: "Prima vediamo cosa propone Meloni. Inutile andare a criticare una presidente che non conosco. Poi, eventualmente, potrò fare le mie critiche. Se Meloni farà il bene dell'Italia, potrò solo dirle grazie".

La riconosca della nipote di Enrico Mattei

Secondo Rosy Mattei il presidente del Consiglio "ha fatto con intelligenza quello che era giusto fare perché ha avuto coraggio nel tirare fuori il nome di Mattei. Io, da partigiana, dico che la sinistra non lo aveva mai fatto prima - sottolinea -. Avrei piacere di incontrare Meloni. Se mi invita, la vedrò volentieri". La nipote del fondatore di Eni è presidente femminile dell'Associazione partigiani cristiani, fondata da suo zio nel 1947: "Mi considero una persona di centrosinistra, certamente non di destra, ma devo riconoscere che la Meloni ha avuto coraggio", ribadisce. Per Rosy Mattei "non ha senso parlare di Piano Mattei: io parlerei piuttosto di un metodo Mattei". Dallo scorso luglio Rosangela è rappresentante per l'Europa della Fondazione degli Amici della rivoluzione algerina e oggi cura il Museo Enrico Mattei di Matelica (provincia di Macerata), dove sono custoditi cimeli, foto, libri, documenti, filmati e tutto ciò che era in suo possesso "per tramandare alle generazioni future la figura e l'opera" di suo zio "come manager, come politico e come uomo".

Il recente ricordo a opera di Giorgia Meloni

Lo scorso 27 ottobre Giorgia Meloni aveva rivolto un pensiero a Enrico Mattei, definendolo "un grande italiano e tra gli artefici di quel miracolo che ha reso l’Italia una potenza economica di livello globale. Il fondatore dell'Eni - proseguiva - ha compreso, prima di altri, che dalla politica energetica di una nazione passa la sua capacità produttiva, la sua proiezione geopolitica e la capacità di difendere i suoi interessi strategici". Come aveva fatto già altre volte in passato, il capo del governo ha sempre ricordato la bontà della "formula Mattei", sottolineando che "è ancora profondamente attuale e ispira l'azione del governo italiano.

L'energia rappresenta, infatti, una delle chiavi di quel modello di cooperazione su base paritaria che intendiamo costruire insieme ai nostri partner, a partire dalle nazioni africane, per una nuova stagione di sviluppo".

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