Roma - Il decreto Salva Roma, era infettato dal virus dei microinterventi e gravato dal karma delle leggi finanziarie anni Settanta/Ottanta. Ma anche la legge di Stabilità, approvata definitivamente prima di Natale, non scherza. Testo troppo aperto alle modifiche dei parlamentari, si lamentano ora i ministri.
Ma nella legge ci sono misure, passate un po' in sordina, che portano l'impronta dell'esecutivo in carica. In particolare per quanto riguarda l'accanimento contro il mattone. Ultima balzata agli occhi degli addetti al settore è quella contenuta in un articolo del maxiemendamento, che cambia radicalmente la compravendita immobiliare. In sintesi, prevede che il notaio versi presso un conto corrente la somma che l'acquirente deve pagare per l'immobile, gli onorari dovuti allo stesso professionista e anche le eventuali somme per estinguere le spese condominiali. Il denaro resterà lì fino a quando il contratto non sarà trascritto dal notaio. Quindi, se i tempi non cambieranno, da una settimana fino a 30 giorni, che è il limite massimo previsto dalla legge.
Da capire se il conto corrente sarà aperto direttamente dal notaio o se sarà un conto unico per tutti. Quello che è certo è che gli interessi non andranno né al venditore né al compratore, ma alimenteranno «i fondi di credito agevolato» destinati «ai finanziamenti alle piccole e medie imprese».
I soldi per comprare le case, insomma, resteranno per un po' di tempo in una sorta di limbo. Con l'obiettivo - protestano gli immobiliaristi - di fare cassa. Il sito Monitor immobiliare prevede che i nuovi obblighi «rallenteranno ulteriormente il mercato immobiliare», già in sofferenza.
Decisamente contraria Confedilizia, che teme anche un ulteriore aggravio per i cittadini, visto che i notai vorranno essere pagati per il nuovo compito che gli ha assegnato la legge.
La stessa Confedilizia ieri ha lanciato l'allarme sulla Tasi. Al Consiglio dei ministri di oggi la soglia massima dovrebbe passare dal 2,5 al 3,5 per mille per la prima casa e per la seconda dal 10,6 all'11,6 per mille. «Se così sarà - ha confermato il presidente Corrado Sforza Fogliani - in base alla legge, i proprietari potranno richiedere l'aumento dei canoni di locazione concordati».
Le misure sulla Tasi comprenderanno anche delle precisazioni sulle scadenze. Non andranno nel Milleproroghe come era stato ipotizzato. Nel classico provvedimento di fine anno ci saranno le norme previste dal decreto Salva Roma ritirato dal governo. Fino a ieri sera gli uffici di Palazzo Chigi erano al lavoro sul testo, ma al Consiglio dei ministri di oggi dovrebbero essere confermati i 400 milioni da dare al Comune di Roma per evitare il default. In forse l'aumento delle addizionali Irpef allo 0,11% per i contribuenti della Capitale. E un'altra manciata di milioni per la raccolta differenziata, sempre di Roma. Si lavora anche a una sanatoria per chioschi e cabine nelle aree del demanio e a una tassa di sbarco per le isole, che si aggiunge a quella di soggiorno.
Poi la «toppa» per ovviare ai vari emendamenti salva affitti d'oro, con la reintroduzione della facoltà data alla pubblica amministrazione di recedere dai contratti (se poi enti pubblici e Parlamento se ne avvarranno è un'altra storia).
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