RomaCiro sta combattendo la sua battaglia. Lotta tra la vita e la morte, in un letto del Policlinico Gemelli di Roma, mentre in campo ieri sera è sceso il suo Napoli. L'avvocato del ragazzo, ferito sabato prima della finale di Coppa Italia, aveva chiesto che la partita al San Paolo non si giocasse, per rispetto verso il tifoso, le cui condizioni si sono notevolmente aggravate.
Lunedì notte, infatti, i medici del nosocomio capitolino sono dovuti intervenire di nuovo per sottoporre il giovane paziente a un intervento di chirurgia addominale, durato quattro ore. «La situazione è molto, molto grave ma Ciro ne uscirà vittorioso - dice la mamma, Antonella Leardi - L'emorragia interna e gli arresti cardiaci subiti non hanno permesso una vascolarizzazione degli organi bassi, provocando una sepsi. Così i medici sono stati costretti ad asportare due pezzi di colon e innestare due by-pass intestinali». I sanitari parlano tecnicamente di intervento di emicolectomia destra per ischemia tardiva del colon senza perforazione e di «condizioni critiche». Ciro, in pratica, è in coma farmacologico e le sue funzioni vitali sono sostenute da supporti strumentali. Simona, la fidanzata con la quale progettava di metter su famiglia, ieri è crollata alla notizia che il suo amore era nuovamente sotto i ferri. Preoccupazione e stress hanno avuto la meglio sulla giovane commessa, che da quattro giorni spera, restando fuori dal reparto di rianimazione. «Ci vuole tanta forza e la mia forza, lo torno a ripetere, è la forza di Dio - continua la mamma di Ciro - Ieri (lunedì per chi legge, ndr) ero contentissima, mio figlio era lucido e presente. Mi ha fatto segno di non piangere. Ringrazio i medici, i tifosi napoletani e il popolo italiano per la solidarietà dimostrata». Dura, è invece con il governo, perché «non ha speso una parola per Ciro». «Sono venute persone da Milano e Roma per offrire il loro appoggio e sono sicura che al San Paolo i tifosi e i giocatori dedicheranno la partita a mio figlio», dice Antonella. A Scampia tutti vogliono bene al ragazzo, che con i fratelli, Pasquale e Michele, porta avanti un autolavaggio nei pressi del Parco Lucrezia. Che alle spalle ci sia una famiglia solida lo dimostra la presenza massiccia dei parenti, giunti in queste ore in ospedale a Roma, dove Ciro è piantonato, perché in stato di arresto per rissa. Ieri i genitori si sono dovuti rivolgere pubblicamente a Renzi e Napolitano perché era stato negato loro di vedere il figlio. Ma nel pomeriggio, dopo l'istanza dei legali, Angelo Pisani e Damiano De Rosa è arrivato il nulla osta del Gip alla visita. Ma solo per la mamma e il papà. Oggi è prevista l'udienza di convalida dell'arresto, alla quale i legali di Ciro si opporranno.
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