Grillo assolve la mafia per attaccare lo Stato

Il comico: "Cosa nostra non ha mai strangolato nessuno, al massimo chiede il pizzo". Il Sel attacca: "Frasi da boss"

Grillo assolve la mafia per attaccare lo Stato

L’ultima di Grillo? Assolve la mafia per attaccare la politica e lo Stato. Ieri nel suo tour elettorale palermi­tano, per sostenere il candidato sinda­co Riccardo Nuti, parlando della crisi economica, ha infatti dato il «meglio di sé» azzardando un parallelo-choc tra Cosa Nostra e i partiti. «La mafia non ha mai strangolato i suoi clienti, si limita a prendere il pizzo. Ma qua ve­diamo un’altra mafia che strangola la sua vittima»; poi la caccia ai colpevoli con un «vogliamo nomi e cognomi di chi sta portando al macello il Paese», ha aggiunto. Chissà forse si riferiva al governo dei tecnici, al prof Monti. As­surdo. Già, la mafia che non strangola i clienti; ma è la stessa che scioglie le per­sone nell’acido, le fa saltare in aria, spa­ra, fa stragi e impone il racket. «È un ciarlatano»: durissimi i commenti alla sua sortita, soprattutto dagli ex amici della sinistra. Condanna unanime, della serie «parla come un mafioso sen­za nemmeno essere originale» e «c’è in lui una povertà culturale che gli ita­liani non meritano». Ancora, gli ha ri­cordato Claudio Fava di Sel: «Gli stessi argomenti prima di lui li hanno già uti­l­izzati Vito Ciancimino e Tano Badala­menti ». Il piddino Massimiliano Lom­bardo dà un «consiglio» a Grillo: «Stu­di la lezione di Pio La Torre. La mafia non solo strozza le proprie vittime con il pizzo, ma è il cancro dell’economia che sottrae risorse all’imprenditoria sana, uccidendola».

Non pago, per concludere il suo show, dal leader di Cinque stelle ecco arrivare punture an­che per il presidente Napolitano: «Noi siamo un movimento eletto dal popo­lo, lui non è eletto dai cittadini». Sarà un comico, ma c’è poco da ridere.

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