"Ho vinto un tetto". Le case popolari assegnate con la riffa

In mille a pari merito nella graduatoria, il Comune decide di estrarre a sorte la precedenza. E convoca tutti al Palasport

La "riffa" nel Palazzetto dello Sport di Lecce
La "riffa" nel Palazzetto dello Sport di Lecce

A un certo punto, quando la voce metallica del microfono annuncia nome e numero, l'uomo prende il figlio, lo lancia in aria e lo abbraccia in un'esplosione di felicità: quasi cominciasse a intravedere solo ora una speranza dopo anni di delusioni, come se anche per lui e la sua famiglia, finalmente, fosse davvero arrivato il futuro. Perché la verità è che per tanti il futuro in effetti è adesso. E va preso al volo al palazzetto dello sport di Lecce, dove si tiene il primo giorno di estrazione: in ballo c'è una casa.
Non è l'ultima drammatica frontiera di un gioco a premi, ma il sistema per l'elaborazione della graduatoria di quanti avrebbero diritto a un alloggio comunale. A causa di numerosi ex aequo nella lista provvisoria, si è pensato bene di affidarsi alla sorte e ricorrere al sorteggio in modo da assicurare trasparenza e sgombrare il campo dai sospetti. In 1068 hanno ottenuto pari punteggio e adesso possono solo sperare che la ruota giri per il verso giusto. Le operazioni sono state spalmate su un calendario di quattro giorni e il sipario si è alzato per la prima volta mercoledì mattina, ore 8.30: erano in duecento assiepati sulle gradinate, tante storie diverse e un unico destino.
Affidato a un bigliettino estratto dall'urna di cartone ingiallito, aggrappato al suono stridulo di quel microfono che scandisce le nuove posizioni nella scalata al miraggio di un tetto. Tutt'intorno, prima della gioia e degli abbracci che accompagnano un lampo di buona sorte, c'è un silenzio che riflette tensione e paura, spezzato a malapena dal brusio di chi si fa coraggio e prova a rincuorare anche gli altri ripetendo che «tanto una casa alla fine ce la danno».
Sugli spalti del palazzetto dello sport spuntano il pensionato sfrattato a settant'anni, il commerciante ambulante che proprio non ce la fa a pagare l'affitto, la casalinga che vive nelle cosiddette «case parcheggio», così come in un gelido burocratichese amministrativo vengono definite quelle utilizzabili per massimo due anni, dove l'unica consolazione è la speranza che siano provvisorie. Tutti in attesa di un nome e un numero, anche se l'emergenza in realtà non può essere spazzata via perché i 650 alloggi comunali sono tutti occupati.
Il sorteggio proseguirà fino a mercoledì prossimo. «Questo adempimento - è scritto in una nota della giunta - è propedeutico alla redazione dell'ordine progressivo dei richiedenti un alloggio Erp (Edilizia residenziale pubblica) in vista della graduatoria definitiva». Non si tratta di una novità assoluta, ma i numeri fanno decisamente impressione. E di certo non potevano non suscitare scalpore a Lecce, la sfarzosa città del barocco candidata a capitale europea della cultura nel 2019, terra scintillante che negli ultimi tempi, nonostante il boom del turismo e la consacrazione ricevuta dalle più importanti guide internazionali che l'hanno innalzata a imperdibile meta cool per i viaggiatori di tutto il mondo, ha dovuto comunque fare i conti con una crisi che si fa sentire.
L'allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dalla Caritas: la metà di quanti frequentano le mense dei poveri è leccese. E molti commercianti costretti a chiudere tentano di sbarcare il lunario proponendosi come badante: allo sportello per gli immigrati, che di solito raccoglie le richieste presentate dagli extracomunitari, da gennaio a luglio sono già giunte cento istanze definite «improprie» perché avanzate da cittadini italiani.
Insomma, il Salento non è soltanto arte e Taranta, cultura e musica popolare.

Al contrario, al di là della facciata patinata degli eventi che pure si accavallano in ogni mese dell'anno, la situazione è decisamente grave. E la questione lavoro non poteva non incrociarsi col problema della casa, divenuta un miraggio sistemato in un contenitore di cartone. Prima che cominci l'estrazione.

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