I bravi rom di Cacciari? Rapinatori

Genova«I loro figli vanno a scuola da anni, i genitori lavorano, regolarmente, nella raccolta del ferro». Parola di Massimo Cacciari, allora sindaco di Venezia che regalava villette ai rom. Il «ferro» era in realtà oro purissimo, meglio se tempestato di diamanti. E il termine «raccolta» può tranquillamente essere tradotto con «rapina». Ieri una delle reali attività degli zingari cui il Comune di Venezia aveva donato le lussuose abitazioni in zona Mestre è stata svelata dai poliziotti della squadra mobile di Genova, che li ha arrestati per una serie di colpi messi a segno ai danni di rappresentanti di preziosi.
Alcuni rom finiti in manette vivevano infatti nel residenziale «parco privato» di Mestre, abusivamente in parte recintato, dove la polizia ha avuto difficoltà nell'accesso per svolgere le indagini. L'ordinanza di arresto firmata dal gip di Genova spiega che i componenti della «banda degli zingari» sono stati arrestati perché, proprio tra febbraio e giugno 2008, avevano messo a segno una mezza dozzina di colpi nel Nord Italia ai danni di rappresentanti di preziosi, cominciando da Genova e proseguendo a Valenza, Tortona, Ferrara, Formiggine di Modena e Vicenza. L'indagine ha messo in luce la particolare professionalità della banda che operava sempre con la stessa tecnica, agganciando la vittima a bordo di autovetture, pedinandola, utilizzando ricetrasmittenti. Accertata la condizione più favorevole, la banda entrava in azione distraendo i rappresentanti e, utilizzando diversi stratagemmi tra cui la rottura di un vetro o la foratura di un pneumatico dell'autovettura della vittima, la costringevano a fermarsi per poi rubare il campionario.
Il bottino era stato di circa 500mila euro. E mentre i banditi mettevano a segno le rapine girando in supercar Audi e Bmw intestate alle mogli o cugini, alcuni parenti avrebbero percepito altri sussidi dalla giunta di sinistra al governo in Comune. La tecnica per depredare le vittime variava a seconda delle esigenze. In un caso erano riusciti a farsi fare un duplicato delle chiavi dell'auto del rappresentante direttamente da un concessionario autorizzato, mostrando libretto di circolazione e documenti falsi. In altri casi avevano piazzato un rilevatore gps sotto l'auto da svaligiare e, forandone le gomme, costringevano il conducente a fermarsi e allontanarsi per chiedere aiuto. A quel punto rompevano i vetri e portavano via le valigette blindate.
Ieri le manette sono scattate per Patrizio Hodorovich, 25 anni, Giuseppe Hodorovich, 25 anni, Paolo Hodorovich, 39 anni, Romeo Hodorovich, 37 anni, Willi Hodorovich, 40 anni, mentre per Romeo Hodorovich, 37 anni, la misura restrittiva è stata notificata in carcere a Venezia, dove era detenuto per altri reati. Gli investigatori hanno arrestato anche Stefano Braidic, 44 anni, e notificato il provvedimento a Claudio Braidic, 41 anni, rinchiuso in una cella del carcere di Udine.

Se la «banda degli zingari» era il braccio delle rapine, per il colpo messo a segno a Genova i «cervelli» dell'organizzazione erano altri italiani. Fra loro una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, il genovese ex «mago dello scasso» Roberto Testa, 70 anni.

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