RomaMartina è un caschetto biondo che arriva al gomito degli adulti. Corre sulla pista di Ciampino e quasi scappa dalla mano della mamma, sale a balzi la scaletta, sparisce in un secondo nell'aereo. Lì la aspetta il papà, Salvatore Girone. Quel che avviene dietro i finestrini dell'Airbus 319 con la scritta Repubblica Italiana appena arrivato da Kochi, India, è troppo intimo per essere condiviso con tutti. É quasi l'una, un'ora dopo l'orario previsto. Quindici minuti dopo, con indosso la divisa della Marina, i due marò vedono per la prima volta l'Italia dopo dieci mesi di prigionia. Salvatore Girone e Massimiliano Latorre scendono sulla pista, camminano verso i microfoni. Non c'è applauso, non ci sono quegli abbracci trionfali che liberano i demoni di una brutta storia finita. «Fatico a rendermi conto che respiro l'aria dell'amata Italia», dice Latorre. É una gioia regalata e non definitiva. Rimarranno in Italia per due settimane. L'ora d'aria di due carcerati. Il loro futuro è ancora nelle mani della giustizia indiana, che li accusa dell'omicidio di due pescatori scambiati per pirati (e di quella italiana, che ha aperto a sua volta un'inchiesta). Il 2 gennaio riprenderanno i lavori della Corte Suprema del Kerala, e in teoria potrebbe arrivare la buona notizia, ovvero il riconoscimento pieno della giurisdizione italiana sul caso, bisbigliano le voci più ottimiste della Marina. Emozionati, per essere tornati e per l'incertezza completa della sorte che li attende, i marò fanno sentire la loro voce per dire «grazie». «Credetemi, è un po' difficile riuscire a parlare», si giustifica commosso il fuciliere che per primo rompe il silenzio della pista gelida dell'aeroporto. «Dobbiamo ringraziare le istituzioni che hanno permesso tutto ciò», aggiunge Latorre, e ammette: «Non ci aspettavamo di tornare qui per Natale».
Girone ha meno problemi con le lacrime. É più fiducioso, prova a trasmetterlo quando prende la parola. Non dimentica le autorità indiane: «Siamo sempre stati fiduciosi e continueremo ad esserlo. Oggi è una grande gioia perché il governo e le istituzioni italiane e indiane ci hanno concesso un grande permesso, questa grande fiducia di passare il Natale qui in Italia con i nostri cari». «Per tutta la Marina militare è il miglior regalo di Natale che avrebbe potuto ricevere», dice semplicemente, senza rubare spazio ai suoi ragazzi, il capo di Stato maggiore della Marina, l'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. Ad attendere i due marò ci sono i ministri Terzi (Esteri) e Di Paola (Difesa). A Ciampino arriva anche l'ex governatrice del Lazio Renata Polverini. Il presidente del Senato Renato Schifani si intrattiene a lungo a parlare con i due militari. Chiama Mario Monti: augura buone feste e assicura il massimo impegno del governo dimissionario per la risoluzione del caso. Una telefonata definita «scandalosa» dalla Lega, che accusa l'esecutivo Monti di «dilettantismo». Nel pomeriggio, per Girone e Latorre tappa al Quirinale, dove sono stati ricevuti da Napolitano. In serata, la partenza in aereo per Brindisi. Le famiglie si godono questi giorni di libertà, non pensano al dopo.
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