Roma Sottosegretario Giovanardi, i Popolari liberali si sono riuniti ed hanno sottoscritto un documento in cui lamentano la mancanza di democrazia interna al Pdl. Perché?
«Io e molti fra i miei amici stiamo rischiando di fare la figura dei fessi davanti a tutta lItalia. Così non va. Quel documento lo hanno firmato in 683: sindaci, assessori, consiglieri comunali, provinciali e regionali. Conteranno qualcosa, no? Ci sono anche i senatori Luigi Campagna e Tommaso Zanoletti e poi lonorevole Emerenzio Barbieri».
Qual è il problema?
«I nostri non riescono più a reggere quella che è unenorme contraddizione. Ma come? LUdc, dove si è alleata con il Pdl e ha vinto, prende posti in giunta, ottiene assessorati e gratificazioni. E i nostri che hanno scelto di far parte del Popolo delle libertà ed hanno concretamente contribuito alla vittoria del centrodestra? Niente. Noi che siamo stati decisivi per esempio a Viterbo e allAquila. Quello che è successo in Piemonte poi è un vero scandalo».
In Piemonte ha vinto Roberto Cota...
«Appunto con uno scarto dello 0,4 per cento. E sa quanto ha preso la nostra lista, la lista Scanderebech? Lo 0,6. È stata la Bresso, non noi, a dire che il centrosinistra ha perso per i voti raccolti dalla lista Scanderebech. Eppure per noi nulla: nessun nome in nessun listino. Credo sarà molto difficile continuare ad essere coerenti se non verrà riconosciuto il nostro contributo. La verità è che prendono tutto gli ex di An e gli ex di Forza Italia. Dentro al Pdl si vive in una sorta di asfissia, manca la democrazia. Basta pensare alla vicenda dei coordinatori provinciali tutti piovuti dallalto, da Roma».
Non è che volete prendere le distanze come Fini?
«Noi speriamo di poter continuare con coerenza politica il progetto del Pdl. Certo quando emerge che viene premiata lUdc che ha agito a seconda delle convenienze, una volta stando allopposizione, una volta stando con il Pdl, viene da chiedersi a che cosa sia servita questa coerenza».
Allora rimpiange di non aver seguito Casini, era meglio fare la sua scelta?
«Nessun rimpianto ma se si va avanti così sarà inevitabile che ognuno si faccia il partitino suo in modo da andare a giocarsi la sua percentuale al momento delle elezioni. Ci vuole equilibrio ed occorre rispetto per tutte le componenti del Pdl».
Casini ha fatto un po come il figliol prodigo ed ha incassato di più tornando a casa.
«Ma se fosse stato veramente un ritorno da figliol prodigo lo avrei accettato.
Ma voi che cosa chiedete?
«Chiediamo diritto di cittadinanza come gli altri in un partito democratico che rispetti tutti. Altrimenti il bipolarismo rischia di sgretolarsi».
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