RomaLe banche prestano sempre meno denaro a famiglie e imprese. Una situazione molto pericolosa per l'economia, che allarma Confindustria. Spesso le banche si concentrano su operazioni spericolate di finanza trascurando il credito, come è accaduto nel caso del Monte dei Paschi. È lo stesso governatore di Bankitalia Ignazio Visco a metterlo in rilievo. Ma Visco tiene anche a puntualizzare che alle banche centrali non devono essere attribuiti compiti diversi dalle loro funzioni primarie, il particolare il governo della stabilità finanziaria. Una frase che viene interpretata come un «no grazie» del governatore nei confronti delle offerte più o meno ufficiose per la guida di un eventuale governo tecnico.
Nel gennaio scorso i prestiti al settore privato, rileva Bankitalia, sono diminuiti dell'1,6% rispetto allo stesso mese del 2012, e in particolare sono calati quelli alle imprese (-2,8%) mentre il taglio per le famiglie è dello 0,6%. Si tratta di un segnale molto negativo, perché significa che l'economia resta ferma, e ciò preoccupa vivamente la Confindustria: «Siamo ancora una colta in piena emergenza credito - afferma il Centro studi dell'associazione - rischia di partire una terza ondata di credit crunch, dopo quelle del 2007-2009 e del 2011-2012». La colpa di questa situazione è delle banche, accusa Confindustria: il calo del credito non è dovuto alla riduzione della domanda di denaro da parte delle imprese, ma alla politica di razionamento praticata dal sistema. Allo stesso tempo stanno aumentando le sofferenze. I tassi d'interesse sui mutui sono rimasti in media al 3,9%, mentre i tassi sui nuovi prestiti alle imprese stazionano sul 4,4%. Secondo Confindustria, una misura che può sbloccare lo stallo del credito è il pagamento immediato alle imprese di 48 miliardi di euro di debiti commerciali da parte della pubblica amministrazione. «Serve al più presto un governo che dia stabilità, con priorità a economia e lavoro», dice il presidente dell'associazione, Giorgio Squinzi.
Anziché concentrarsi sul credito, molte banche si sono concentrate su operazioni finanziarie a volte spericolate. È l'accusa che il governatore di Bankitalia rivolge al Monte Paschi. «Eccessi della finanza e utilizzo improprio di strumenti strutturati (come i derivati, ndr) hanno colpito Mps, comportando gravi rischi per la liquidità della banca».
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