È l'onda di Marine. E rischia di travolgere chi farà finta di ignorarla o, peggio ancora, di sottovalutarla. Marine Le Pen, un nome e una garanzia di famiglia, per la destra più autentica che si può, almeno Oltralpe, gongola nel day after del suo clamoroso successo elettorale e affila le armi in vista di nuove e più ambiziose sfide. «Non è che l'inizio- tuona la leader del Front National- oggi non siamo più un partito di contestazione ma di adesione, pronto ad assumersi le responsabilità di governo, dai Comuni fino all'Eliseo».
Un'affermazione convinta che si accompagna all'obbiettivo della sua prossima battaglia, che intende portare al di là dei confini francesi: «Chiedo a tutte le forze euroscettiche d'Europa di allearsi in difesa degli Stati nazione, del ritorno della democrazia, della sovranità dei popoli e delle identità nazionali, in vista delle elezioni europee di Maggio». Come dire: anti-europeisti d'Europa io sono pronta adesso, io sono qui per ascoltare un sogno, il vostro e nostro sogno. E sarò accanto a voi viaggiando controvento. E infatti, a proposito di sogni e di viaggiare controvento, l'esempio più illuminante arriva dal simbolo del successo del Front National alle municipali in Francia cioè la cittadina mineraria di Henin Beaumont, l'unica dove il Front National ha conquistato la poltrona di sindaco già al primo turno. Qui la sinistra governava il Comune da quasi un secolo. E riguardo agli alleati anti-europeisti o no,come la pensa Super Marine guardando all'Italia? La prima stilettata la lancia contro i pentastellati: «Francamente non capisco l'odio di Grillo nei miei confronti. In realtà, i nostri partiti sono d'accordo su molti temi, a partire dalla lotta contro l'euro. Ma lui al contrario di Fn si limita a contestare senza assumersi le proprie responsabilità ». Immediata la replica del comico genovese via twitter: «Nessuno odia Marine Le Pen. Ha però un'appartenenza politica diversa dal M5S e per questo non sono possibili accordi. Rien d'autre. Adieu». Quanto alle altre reazioni al travolgente successo della Le Pen e al suo programma di lavoro ecco quella di Renzi: «Ne parlavo con Hollande, questo voto ha chiaramente un significato di protesta, diffuso in tutta Europa, una protesta che rischia di minare l'unità europea che è invece un bene da preservare, come ha ricordato anche il presidente Giorgio Napolitano alla cerimonia alle Fosse Ardeatine: l'unità in Ue non va superficialmente screditata nè attaccata». Un'affermazione, quella del Capo dello Stato, che ha incendiato il leader leghista Matteo Salvini: «L'euro sta tornando a far litigare i popoli europei e ha dimostrato il suo fallimento. Noi ci stiamo preparando al dopo. Mi dispiace che Renzi e Napolitano non ne prendano atto e che esultino quando la gente vota come piace a loro ma parlino di preoccupazione e di pericolo quando la gente vota con la propria testa in Francia, in Svizzera, in Crimea, in Veneto. Il voto va sempre rispettato. L'euro- ha sottolinaeto Salvini - è morto, è una moneta che si è dimostrata senza capo nè coda, ha creato fame e ci ha riportato indietro di 40 anni. Andare oltre è un dovere, verso una moneta più vicina alla nostra economia; una moneta che ci permetta di lavorare e di competere ad armi pari. L'euro è il marco tedesco: i tedeschi sono riusciti a fare con la moneta unica quello che non sono riusciti a fare prima:conquistare l'Europa». Poi su Facebook il segretario leghista ha rincarato la dose contro il presidente della Repubblica: «Da Napolitano parole vergognose: usa le Fosse Ardeatine per attaccare chi superficialmentè scredita e attacca l'Unione Europea. I dinosauri e gli Euro-Burocrati hanno paura!».
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