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Lega, la banca della Tanzania disse "no" ai soldi di Belsito I pm: nessun altro indagato

La banca della Tanzania rifiutò la somma che Belsito voleva investire Bruti Liberati: "A Milano non si nono nuovi indagati"

Lega, la banca della Tanzania disse "no" ai soldi di Belsito I pm: nessun altro indagato

Sono quattro le procure che indagano sui conti della Lega. Dopo quelle di Milano, Napoli e Reggio Calabria, anche la procura di Genova ha aperto un’inchiesta. I pm stanno setacciando i flussi di denaro al partito: gli inquirenti devono distinguere tra le voci di spesa compatibili con le attività di un partito e le altre che, invece, sicuramente non lo sono.

Intanto dagli ambienti giudiziari, in relazione alle dichiarazioni sui flussi di denaro da parte di uno degli indagati, il promotore finanziario Paolo Scala, trapela un particolare curioso: una banca della Tanzania respinse al mittente i 4,5 milioni di euro che alcuni emissari della Lega Nord volevano investire nel paese africano per operazioni immobiliari. Probabilmente in Tanzania si erano insospettiti per alcune irregolarità e per le voci e le indiscrezioni che erano già circolate sui giornali italiani. Qualcuno nel palazzo della Procura di Milano ora fa dell'ironia: "All’Italia arriva una lezione di legalità da un paese africano". Anche per l’investimento a Cipro di 1,2 milioni di euro, 350mila erano tornati indietro, ma il motivo era diverso, era stata la Lega stessa a richiederlo.

Troppi giornalisti, interrogatori fuori dalla Procura

"Basta interrogatori in Procura, ci sono troppi giornalisti", ha detto il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati ai magistrati che indagano sui rimborsi elettorali della Lega. Se verrà mantenuto questo proposito, indagati e testimoni saranno sentiti o nella caserma della Guardia di Finanza di via Fabio Filzi o nella caserma della polizia giudiziaria di piazzetta Umanitaria.

Inchiesta a Genova

Il procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce, fa sapere che è stato aperto un fascicolo contro ignoti sulla base dell’informativa dei carabinieri del Noe circa il presunto versamento di 40mila euro da parte dell’ex tesoriere del partito, Belsito, al segretario regionale ligure della Lega Francesco Bruzzone. Il passaggio di denaro è stato confermato nei giorni scorsi dallo stesso Bruzzone.

Si indaga anche a Bologna

Il procuratore aggiunto di Bologna, Valter Giovannini, ha aperto un’inchiesta conoscitiva sulle denunce fatte da alcuni ex esponenti bolognesi del partito. In particolare, saranno vagliate le dichiarazioni di Carla Rusticelli, ex tesoriera del Carroccio, espulsa nel 2009, che sulla stampa locale ha parlato di irregolarità nei bilanci e di pagamenti in nero.

Milano: non ci sono nuovi indagati

"Non ci sono nuovi indagati rispetto a quelli indicati al momento delle perquisizioni. Lo escludo in modo più assoluto". Il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, smentisce così le indiscrezioni circolate su nuovi indagati nell’inchiesta relativa ai rimborsi elettorali della Lega Nord. Inoltre, afferma il procuratore, "non sono previsti vertici tra le Procure che indagano sulla vicenda".

"Non ce n’è nessuna necessità, chiarisce il procuratore, aggiungendo che ci sono normali consultazioni tra i pubblici ministeri che si stanno occupando dell’inchiesta e che stanno analizzando in queste ore il materiale dell’indagine". Premessa necessaria, questa, spiega il procuratore, "per fare un passo avanti".

 

 

 

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