Imu e acconti: gli schiaffi del premier agli ex Pdl

Letta ripaga chi lo sostiene con misure che nessun elettore di centrodestra accetterebbe

Roma - La partecipazione del Nuovo centrodestra al governo non è indolore per Angelino Alfano e gli altri. A parte qualche «mancia» (nella legge di Stabilità ce ne sono diverse e bipartisan) e la conferma di tutti ministri, tra le scelte del governo Letta si scorgono diversi schiaffoni agli alleati moderati più fedeli.

Tutti si aspettavano l'incasso del dividendo sul tema casa. Agli scissionisti, si diceva, non potrà non essere riconosciuta una riforma che gli permetta di presentarsi agli elettori ex Pdl come quelli che hanno incassato risultati concreti. Il Ncd è stato invece costretto a mettere la firma su un decreto Imu che contraddice anche l'impegno minimo di Letta: abolire la seconda rata 2013. In alcune città, compresa Milano, i proprietari di abitazione principale dovranno pagare un pezzo di imposta.

La riforma della tassazione in vigore dal 2014 inserita nella legge di Stabilità, poi, è esattamente quello che il Pdl (moderati compresi) temeva. C'è una nuova patrimoniale che viene chiamata come la vecchia tassa (l'Imu) mentre la vecchia tassa cambia nome (Tasi) e colpisce anche la prima casa. Il tutto con un aumento del conto per i cittadini certificato da Confedilizia: si passerà dai 10 miliardi del regime Ici a quasi 30 miliardi.

Questa ed altre sono «beffe», ha protestato Daniele Capezzone presidente della commissione Finanze della Camera che si chiede anche se «le cosiddette sentinelle anti tasse», cioè i ministri Ncd, siano state «co-protagoniste» oppure se «non se ne siano neppure accorte». L'esponente di Forza Italia ce l'ha con gli ex colleghi del Pdl che ieri hanno difeso i risultati incassati con la legge di Stabilità. La responsabile delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, ad esempio, ha spiegato che il suo dicastero punta ancora a «una riduzione strutturale, lavorando sui coefficienti», quantomeno per fare tornare le aziende ai tempi dell'Ici. Per il momento il governo Letta ha esentato solo i terreni coltivati.

A volte - si potrà obiettare - la politica è compromesso e il compromesso è anche limitare i danni. Ma viene da chiedersi se i ministri Ncd, da esponenti del Pdl, avrebbero accettato le varie coperture fiscali della legge di Stabilità. «Maggiorazione fino al 130% degli acconti Ires e Irap a carico di banche e assicurazioni; un ulteriore acconto sul risparmio amministrato; e per questi stessi soggetti anche un aumento dell'aliquota Ires dal 27,5% al 36% per il solo 2013», elenca Capezzone. Per il viceministro dell'Economia Luigi Casero, invece, «non è aumentata la tassazione sui cittadini». Due mondi diversi, anche sui tagli della spesa. Il neo commissario Cottarelli ha adottato un atteggiamento iper prudente che piacerà sicuramente alla sinistra. Per niente al popolo del centrodestra che continua a tifare per la scure.

C'è poco rispetto per l'Ncd anche sui modi. Il governo ha annunciato in pompa magna il varo della prima sperimentazione del reddito minimo garantito, finanziato con il taglio alle pensioni più alte.

Cose più adatte a Rifondazione comunista (o al Movimento 5 stelle) che a un movimento di moderati, tanto che il capogruppo alla Camera Maurizio Sacconi è stato costretto a correggere i colleghi spiegando che non sarà un esperimento del salario per tutti, ma a un meccanismo tipo «carta sociale». D'Altro canto - spiegava ieri un parlamentare renziano - ora l'azionista di maggioranza è il Pd. Solo briciole al Ncd, niente al suo elettorato.

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