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"Gesto brutale". La condanna del Carducci contro l'immagine di Meloni a testa in giù

La circolare è stata condivisa dal Ministro Valditara che si è complimentato con il dirigente del liceo milanese

"Gesto brutale". La condanna del Carducci contro l'immagine di Meloni a testa in giù

Le immagini del Presidente Meloni e del Ministro Valditara appese a testa in giu ai cancelli del liceo Carducci di Milano sono subito state stigmatizzate dal preside dell’Istituto Andrea Di Mario.

Stamattina ha inviato una circolare indirizzata a studenti, genitori e docenti e pubblicata sul sito della scuola. “Il liceo classico statale 'Giosuè Carduccì di Milano è da sempre e sempre più uno spazio plurimo, aperto, pacifico: democratico! Oggi abbiamo ricevuto un danno, doloroso, rispetto a tutto quello che in questa scuola si sta facendo e non vogliamo che i nostri studenti siano vittima di un circuito, banale, che banalizza la stessa lettura della realtà” scrive il Preside.

La lettera è stata presto ripresa dal Ministro Valditara che l’ha pubblicata sui suoi social: “Complimenti ad un preside coraggioso, consapevole del suo alto ruolo istituzionale”.

Secondo il preside del Carducci si tratta di “un gesto di qualche isolato ma brutale, brutto, violento e pesante”. Ma il dirigente non si fa intimidire: “Continueremo come sempre e sempre più promuovere i valori della democrazia, della tolleranza e del pluralismo indicati nella Costituzione, mantenendo sempre spalancata la porta del dialogo educativo, anche con chi, come in questo caso, eventualmente se ne è discostato, fermo restando l'impegno a cercare di individuare e perseguire le responsabilità del gesto".

Di Mario ha rivendicato che "in questa scuola si insegnano in modo rigoroso le materie di studio, ma, dico sempre che il Carducci è anche una scuola di politica, perché qui gli studenti hanno la possibilità di apprendere a praticare il culto della rappresentanza, del confronto". "Vogliamo farlo insieme - ha aggiunto -, imparando, creando forme nuove, senza rimanere incagliati in linguaggi vecchi, logori e cupi, che alzano muri. Il carducciano è rigoroso e non accetta la logica da curva violenta”.

"Siamo tutti dispiaciuti - ha sottolineato il dirigente scolastico - perché non ci riconosciamo in questo linguaggio, in questi modi che sono per noi completamente inediti e preoccupanti e che rifiutiamo. Gli studenti del liceo immediatamente si sono dissociati tramite i loro rappresentanti e la comunità scolastica tutta, studenti, docenti, non docenti, ex studenti - di tutte le età - condannano nel modo più netto l'atto di intimidazione avvenuto".

"Siamo il liceo Classico più popoloso di Milano e della Città metropolitana - ha ricordato Di Mario -, siamo il liceo di Piazzale Loreto, un luogo dove si sono consumate atrocità bestiali, uccisioni, sangue su sangue, vilipendio. Il Carducci c'era già, dal 1932, il cosiddetto 'liceo modernò'. E si dovrebbe essere moderni e saper guardare al futuro, anche di questa stessa piazza, riprogettarla, perché non vi si respira, si muore sotto un camion andando in bicicletta. Questi sono gli argomenti. Sono argomenti - ha aggiunto - le azioni per rendere sempre migliore la scuola pubblica, per i suoi studenti, in un contesto globale, che sappia anche tener conto che in altre parti del mondo bambine e ragazze vengono avvelenate col gas quando vanno a scuola.

Questi sono argomenti”.

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