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Meloni e Valditara a testa in giù: i media di sinistra insabbiano la violenza anarchica

Non c'è traccia nei quotidiani mainstream del vergognoso striscione contro Meloni e Valditara a Milano: a sinistra si continua a nascondere la violenza di parte

Meloni e Valditara a testa in giù: i media di sinistra insabbiano la violenza anarchica

Nel giorno della sedicente manifestazione antifascista di Firenze, che ha visto la sfilata degli esponenti rossi, compresa la nuova segretaria (come ha chiesto di essere chiamata) del Partito democratico, Elly Schlein, al liceo Carducci di Milano è stato esposto un vergognoso striscione contro Giorgia Meloni e Giuseppe Valditara. "Ma quale merito? La vostra è solo violenza", si legge nel manifesto nero con scritte bianche. A corredo della scritta ci sono la famigerata "A cerchiata" degli anarchici e il simbolo squatters, che accomuna gli occupanti di edifici e case, che quindi fa riferimento ai centri sociali. Accanto allo striscione, le sagome del premier e del ministro dell'Istruzione a testa in giù, con le croci sugli occhi. Eppure, la stampa mainstream di sinistra non sembra essersene accorta.

Quello striscione è un manifesto palese di quello che sta succedendo nel nostro Paese, dove le organizzazioni eversive e violente agiscono in ambito scolastico, facendo proselitismo tra i giovanissimi, convincendoli ad aderire alla lotta. Nulla di diverso rispetto a quanto accadeva negli anni Settanta. Eppure, nonostante vada sottolineata la solidarietà bipartisan della politica alla Meloni e a Valditara per quella manifestazione violenta d'intenti, sfogliando i giornali legati all'area politica di sinistra non si trova traccia di quanto accaduto a Milano. C'è il racconto entusiasta della manifestazione di Firenze, c'è l'incenso per Elly Schlein, ma manca la condanna per lo striscione del liceo Carducci.

Anzi, la realtà è che non solo manca la condanna, manca proprio il racconto, fosse anche solo un cenno, a quello striscione violento. Eppure, i professionisti dell'informazione di sinistra ieri erano tutti operativi. Sul quotidiano Domani si fa cenno allo striscione di Padova: "La scuola non è antifascista, è libera". Parole che l'area rossa si è precipitata a bollare come fasciste ma che, invece, chiedono semplicemente che la politica esca dalle aule scolastiche. Concetto troppo complicato in un sistema da sempre politicizzato a senso unico, sostenuto, evidentemente, anche dalla stampa di parte. La Repubblica ha relegato la notizia, senza nemmeno la foto, a un articolo comparso sul web ieri pomeriggio all'interno di un articolo in cui si mette in evidenza una scritta comparsa nella notte sulla facciata di un liceo bresciano a opera di Blocco studentesco, dove però non ci sono minacce di alcun tipo: "Le vostre intimidazioni mafiose non fermeranno la gioventù ribelle".

Per il resto c'è solo un assordante silenzio da parte dei media schierati a sinistra per quanto accaduto a Milano. Perché evitare di riportare, e di condannare, un'azione tanto grave? I nostalgici di piazzale Loreto, che a ogni piè sospinto si divertono a utilizzare come strumento di minaccia le foto capovolte degli esponenti politici del centrodestra sono davvero meritevoli di così alta tutela? Veramente in Italia preferiamo tacere, nascondere sotto la sabbia, essere omertosi, davanti a un fatto così grave? La politica sembra essere sulla via della comprensione, anche a sinistra, sui rischi della sottovalutazione e del silenzio davanti a certi fatti.

La speranza è che questo rigurgito di coscienza colpisca tutti e che quella contro la violenza, di ogni colore, diventi una battaglia di tutti.

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